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Politica lunedì 06 settembre 2021 ore 13:33

Modifica dei Ctp, anticipazioni da Bonsangue

Nerini, Bonsangue e Biagioni

La vicesindaca invita le opposizioni alla collaborazione: "Modifica allo statuto passo necessario e propedeutico per nuovi consigli di partecipazione"



PISA — La vicesindaca con delega alla partecipazione Raffaella Bonsangue, presentatasi in conferenza stampa con il consigliere capogruppo di Fdi-Pnc Maurizio Nerini e la dirigente comunale Rossana Biagioni, ha illustrato in parte il percorso che l'amministrazione intende seguire per la discussa modifica dei Ctp, i consigli territoriali di partecipazione. Una modifica peraltro prevista dal programma di mandato del sindaco Michele Conti ma, ad oggi, non ancora realizzata.

In primo luogo, cercando di smorzare le critiche arrivate dalle opposizioni ("Un rigo di penna e si cancellano i Ctp"), Bonsangue ha spiegato che la modifica dello Statuto è un "atto necessario e propedeutico" al varo dei nuovi consigli territoriali e auspicato la collaborazione delle minoranze. "In via informale - ha assicurato - la bozza del nuovo regolamento dei consigli di partecipazione verrà illustrata in quarta commissione. La bozza è frutto di un lungo lavoro, del confronto nella maggioranza e con i comitati di quartiere, cui si intende allargare i nuovi consigli, così come ad associazioni e singoli cittadini. E in commissione ben vengano anche i contributi delle opposizioni".

Puntualizzando che ancora si tratta di una bozza, Bonsangue ha anticipato che è prevista una riduzione del numero dei consigli territoriali e che i membri saranno nominati dal consiglio comunale, una volta valutate le candidature raccolte tramite un bando. Per associazioni e comitati di quartiere, ad esempio, saranno richiesti requisiti quali il numero dei soci e attestazioni sulle attività svolte sul territorio. Inoltre, ha specificato Nerini, è stata ravvisata la necessità di inserire comunque nei comitati almeno un membro che sia espressione dei gruppi politici, affinché faciliti la discussione e i rapporti con il consiglio comunale.

La proposta di delibera comincerà oggi il suo iter approdando in quarta commissione consiliare e prevede, nello specifico, di modificare lo Statuto Comunale attraverso l’abrogazione degli articoli inerenti le funzioni e le attività dei Ctp (Art. 20, comma 5, lettera c e gli articoli 24, 25, 26, 27, 28 e 29), e l’inserimento di un articolo (51bis) che disciplina i nuovi organismi.

Contestualmente alla modifica dello Statuto comunale, la delibera prevede anche l’abrogazione del “Regolamento di prima attuazione per il funzionamento dei Consigli territoriali di Partecipazione” e la modifica del “Regolamento per l’esercizio del diritto di partecipazione”, del “Regolamento del Consiglio Comunale”, del “Regolamento del Consiglio Cittadino per la pari opportunità” e del “Regolamento sulla collaborazione tra le cittadine e i cittadini attivi e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani di Pisa”.

Dopo il percorso in quarta commissione consiliare, la proposta di delibera approderà in Consiglio Comunale per la definitiva approvazione, per la quale servirà in prima battuta una maggioranza qualificata. Una volta divenute esecutive le modifiche allo Statuto, sarà demandata ad una successiva deliberazione del consiglio comunale l’approvazione del nuovo “Regolamento sugli organismi rappresentativi del territorio”. Un percorso lungo, dunque, che Bonsangue auspica comunque di chiudere entro l'anno.

"Riteniamo i Ctp un’esperienza ormai superata – ha commentato ancora la vicesindaca -. Questi organismi, essendo costituiti solo da membri nominati dalle forze politiche, non sempre hanno garantito adeguati livelli di partecipazione della popolazione alla gestione della cosa pubblica, né un miglior raccordo tra centro e periferia. Negli ultimi anni abbiamo invece assistito alla nascita di numerosi comitati di quartiere che, con sempre maggiore frequenza, hanno chiesto un dialogo diretto con l'Amministrazione Comunale. Da qui la nostra proposta di superare i Ctp attraverso l’istituzione di nuovi organismi di partecipazione che prevedano anche il coinvolgimento diretto della popolazione dei quartieri e della società civile".


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