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Attualità venerdì 11 giugno 2021 ore 07:00

Modifica dei Ctp, i comitati cittadini protestano

Preoccupazione per la nuova forma di partecipazione annunciata con la modifica del programma di mandato. I comitati vogliono essere ascoltati da Conti



PISA — Il consiglio comunale ha approvato nei giorni scorsi un aggiornamento del Programma di mandato del Sindaco Conti. Tra le variazioni effettuate, "il Coordinamento dei Comitati cittadini di Pisa è rimasto molto colpito e preoccupato dai punti 4.14 La partecipazione e 4.14.1 Riorganizzazione dei Ctp" ha fatto sapere il presidente del coordinamento, Francesco Pozzi.

"La nuova soluzione modifica profondamente la previsione iniziale del Programma del Sindaco - ha commentato -, che aveva ripreso le proposte dei Comitati cittadini. In sostanza, non avremo più il superamento ma il ritorno dei vecchi Ctp, con una composizione mista dei membri: una quota “nominati dalle forze politiche” e una quota con il “coinvolgimento di comitati di quartiere, di associazioni e cittadini desiderosi di partecipare”, non meglio specificate sia nella tipologia che nel numero. Infatti ora i Ctp non sono più considerati “assolutamente inutili”, ma semplicemente “inadeguati” per la loro composizione".

"Le decisioni prese sono in netto contrasto con l’Accordo di programma e il Programma originario - sottolinea il rappresentante di comitati -. E’ ancora incerta la modalità di scelta di queste componenti, rinviata alla fonte regolamentare. La riduzione numerica era già presente prima e viene confermata. Questa nuova formulazione non è condivisibile, stante la svolta alternativa che si voleva dare ai nuovi organismi di partecipazione, che ora praticamente è venuta meno. Il riferimento al carattere politico o addirittura partitico è decisamente contraria all’intenzione dei Comitati cittadini nel richiedere un cambiamento. Infatti questi organismi territoriali non dovrebbero svolgere compiti amministrativi, ma funzioni consultive, propositive e di promozione di cittadinanza attiva per favorire la partecipazione dei cittadini e delle cittadine alle scelte dell’Amministrazione comunale, oltre ad essere "luoghi di socialità”. 

"Essi hanno come fine primario lo sviluppo della democrazia diretta. Non sono infatti mini-consigli in contraddizione con il Consiglio comunale in base a presupposti partitici e ideologici, ma agiscono in spirito di collaborazione, sulla base delle esigenze espresse dalla popolazione. Gli esiti della partecipazione dei cittadini costituiscono la premessa logica dei provvedimenti e degli atti amministrativi che verranno adottati autonomamente dall’Amministrazione per il raggiungimento dell’interesse pubblico. Di conseguenza, per il Coordinamento il numero degli organismi deve essere adeguato, perché la loro eventuale riduzione e rimodulazione rispetto ai CTP precedenti determinerebbero perdita dell’identità territoriale, diversità di interessi, sproporzione numerica, difficoltà di gestione di una popolazione di oltre 90.000 persone che va equamente distribuita in modo veramente rappresentativo delle realtà locali. In altri termini, una eccessiva concentrazione degli organismi li renderebbe di fatto ingovernabili, inefficaci ed inutili.

I componenti degli organismi, tutti volontari e senza forme di compenso, devono essere eletti dai cittadini o comunque risalire direttamente alla volontà popolare ovvero essere rappresentativi, attraverso libere selezioni, delle altre realtà richiamate (comitati di quartiere, associazioni, cittadini desiderosi di partecipare). Il loro numero deve essere adeguato e paritario tra tutte le componenti.

Questi aspetti regolamentari, ossia il numero, la composizione effettiva, le competenze, le modalità di funzionamento, di cui si sono avuti nebulosi cenni in Consiglio comunale e sulla stampa, sono ancora da disciplinare.

Nessuno ha mai consultato i Comitati cittadini su questi punti, né il Sindaco, né il Vicesindaco con delega alla partecipazione, nonostante ripetute richieste. Le idee del Coordinamento sono state pubblicamente esposte in un incontro coi capigruppo e nel gennaio 2019 in un seminario dal titolo “Dalle proteste alle proposte alla partecipazione”. L’idea di fondo è che sia necessario, ora più che mai, il recupero di un “rapporto di complicità” tra amministratori ed amministrati, individuando gli strumenti idonei per ridurre i conflitti, che non possono essere cancellati o annullati da scelte autoritative e non condivise, ma vanno risolti in forma preventiva.

I Comitati ritengono quindi necessario un confronto sereno e costruttivo e avere una informazione precisa sulle proposte normative in corso, per formulare le proprie osservazioni e per poter trarre le conclusioni definitive di adesione o di rifiuto a questa forma di partecipazione".

"E’ stato chiesto al Sindaco un incontro urgente su queste nuove problematiche - conclude Pozzi -. Analoga richiesta verrà inoltrata al Presidente della Commissione consiliare chiamata a discutere le variazioni statutarie e regolamentari di questa scelta".


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