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Politica sabato 13 marzo 2021 ore 12:07

"No a colpi di mano sulla partecipazione"

Sala delle Baleari

Le opposizioni (Pd, M5s, Patto Civico, Diritti in Comune) sollecitano l'amministrazione a discutere sul futuro dei Ctp, mai attivati



PISA — Sugli istituti della partecipazione non siamo disponibili a colpi di mano

da parte della giunta e della maggioranza", così in una nota congiunta i capogruppo di opposizione Trapani (Pd), Amore (M5s), Veronese (Patto Civico) e Auletta (Diritti in Comune), viste le annunciate ma non chiarite modifiche statutarie che dovrebbero portare al superamento dei Consigli territoriali di partecipazione (Ctp), mai attivati dalla giunta Conti.

"In questi tre anni - spigano - la giunta ha preso decisioni senza mai ascoltare e confrontarsi con i cittadini, e arrivando in alcuni a scelte assunte a dare colpe ad altri (da ultimo la questione antenne, il doppio senso in via Cattaneo, importanti delibere urbanistiche e sulla mobilità). Solo dopo una nostra diffida protocollata quasi un mese fa e vicini al commissariamento ad acta da parte del Prefetto in virtù della inadempienza statutaria relativa ai Consigli territoriali di partecipazione, e dopo aver cercato ogni alchimia possibile per avere le maggioranze nei consigli di partecipazione e aver detto in campagna elettorale che li avrebbero resi elettivi e rappresentativi dei comitati e delle associazioni, si vuole procedere a modificare in fretta e furia, con grande imbarazzo tra il sindaco e i suoi assessori, il programma di mandato per evitare il commissariamento e fare una finta partecipazione per costruirsi solo strumenti di consenso". 

"Pur avendo tra noi idee e proposte differenti sull’argomento, da due anni chiediamo che l’argomento della partecipazione e delle forme comunali in cui questa si articola, a partire proprio dalla questione dei Consigli territoriali di partecipazione, venga discusso in consiglio comunale. Il confronto è la base della partecipazione. Invece la giunta si è sempre opposta a questa richiesta in quanto la maggioranza è stata sempre divisa, e il balletto di proposte e controproposte mai però formalizzate ne è stata la dimostrazione. La modifica del programma di mandato sulla questione della partecipazione, dopo due anni dalle elezioni, alla luce della mancanza di qualsiasi visione su un tema così importante, è tragicomico e grave quasi quanto l'eventuale commissariamento. Il rischio concreto è ancora una volta che non si discuta e che soprattutto non si apra un confronto con la città procedendo a tappe forzate sulla base non di una proposta incentrata sul merito del tema ma solo sugli equilibri interni alla maggioranza e su qualche posto da assegnare per levare i mal di pancia. Abbiamo quindi chiesto che si faccia un consiglio comunale urgente sulla questione degli istituti partecipativi e che si renda pubblico il dibattito senza forzature, ma avviando un vero processo di partecipazione nei quartieri, nei comitati, tra le associazioni".


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