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Attualità mercoledì 29 ottobre 2025 ore 14:00

Montacchiello, timori per i lavoratori Amazon

Bruni (PD) chiede al Comune di vigilare sull’impatto dell’automazione nel centro logistico di Montacchiello dopo gli esuberi globali



PISA — Dopo l’annuncio di oltre 14mila licenziamenti in tutto il mondo da parte di Amazon, anche a Pisa cresce l’attenzione sugli effetti che automazione e intelligenza artificiale possono avere sul lavoro. A intervenire è il consigliere comunale Enrico Bruni (Partito Democratico), che ha presentato un’interpellanza in Consiglio per chiedere al Comune di monitorare la situazione del centro logistico di Montacchiello e tutelare i lavoratori della filiera.

“Anche se per ora l’Italia non è coinvolta, è nostro dovere capire quali conseguenze potrà avere l’automazione sul lavoro a Pisa, dove Amazon è presente con un importante centro logistico”, ha spiegato Bruni. “Sarebbe miope pensare che il tema non ci riguardi. Dobbiamo prepararci adesso, non quando il problema si affaccerà alle nostre porte”.

La delivery station di Montacchiello, attiva dal 2020, copre una superficie di circa 10mila metri quadrati e al momento del lancio contava una trentina di addetti diretti e una settantina di autisti in appalto per l’ultimo miglio. Secondo Bruni, la trasformazione in corso rischia di avere conseguenze profonde. “L’automazione e l’intelligenza artificiale stanno cambiando la logistica ovunque. Il rischio è che la nuova rivoluzione digitale venga usata per comprimere il costo del lavoro e scaricare sugli operatori le conseguenze della trasformazione tecnologica”.

Il consigliere ha espresso preoccupazione per il modello di gestione della multinazionale: “La sostituzione di mansioni umane attraverso sistemi automatizzati rischia di colpire non solo i magazzinieri, ma anche tutta la filiera dei driver e delle aziende in appalto, che sono l’anello più debole. Nella struttura di Pisa lo vediamo ogni giorno: turni estesi, margini di tempo sempre più stretti, compensi che non crescono”.

Bruni ha aggiunto che “l’intelligenza artificiale, applicata alla logistica, ottimizza i percorsi e calcola in tempo reale i tempi di consegna, ma spesso lo fa senza tener conto dei limiti umani di chi quel lavoro lo svolge. È una razionalità algoritmica che misura la produttività in minuti, non in dignità”.

Da qui l’appello alle istituzioni locali: “Il Comune di Pisa, pur non potendo intervenire sulle scelte globali di una multinazionale, ha il dovere politico e morale di vigilare. Deve essere un interlocutore attivo insieme alla Regione, ai sindacati e alle rappresentanze d’impresa, per monitorare l’impatto occupazionale delle trasformazioni tecnologiche e promuovere la trasparenza nelle catene di appalto”.

Bruni ha concluso ricordando il senso dell’interpellanza: “L’innovazione è una risorsa, ma solo se è al servizio delle persone. Se invece viene usata per comprimere il lavoro o sostituire i lavoratori con le macchine, allora diventa un problema politico e sociale”.


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