Attualità martedì 23 luglio 2019 ore 18:00
Nuovo percorso materno infantile al Santa Chiara
Ristrutturata area travaglio e parto. Ambienti confortevoli e suddivisi per intensità di cure. Buoni anche gli indicatori di qualità
PISA — Nuova vita per il percorso nascita in Aoup: sono infatti terminati allo stabilimento ospedaliero di Santa Chiara (Edificio 2, I piano) i lavori di ristrutturazione di tutti gli ambienti dedicati al travaglio, al parto e al post-partum delle due Unità operative di Ostetricia e Ginecologia, seguendo una logica improntata anche al benessere e all’accoglienza visto che l’appropriatezza e la qualità dell’assistenza sono fortemente condizionate anche dal luogo in cui si partorisce, influenzando la percezione della donna, i suoi comportamenti e l’evoluzione stessa dell’evento nascita.
Grande attenzione quindi al comfort nell’esecuzione dei lavori, che sono durati circa 3 mesi e hanno interessato tutto il blocco parto, completamente riorganizzato dal punto di vista strutturale, con la separazione dei percorsi del parto fisiologico da quello con patologia ostetrica e il rinnovamento di arredi e attrezzature tecnologiche.
In pratica ora si accede al blocco parto attraverso l’area del nuovo Pronto soccorso ostetrico, attivo 24 h su 24, dove le donne vengono prese in carico dalle ostetriche e indirizzate verso il percorso di cura più idoneo in base alla valutazione del rischio.
Fra i nuovi ambienti ricavati dalla ristrutturazione ci sono tre stanze, con impianto di filodiffusione e pareti dipinte in colori pastello, dotate di tutti i servizi accessori, in cui si assistono tutte le fasi del parto, dal travaglio al post partum, garantendo la permanenza del neonato con la mamma sin dal momento della nascita e favorendo così il contatto pelle a pelle, con tutti i benefici che esso comporta (regolazione di temperatura corporea, frequenza cardiaca, livello di glucosio), sia in caso di parto fisiologico che taglio cesareo programmato.
E’ stata inoltre realizzata una camera per l’osservazione sub-intensiva, dotata di nuova strumentazione tecnologica, per le donne che necessitino di monitoraggio dopo il parto o dopo un taglio cesareo e due stanze post-partum con arredi ideali per favorire l’attaccamento precoce al seno, condizione fondamentale per l’avvio dell’allattamento. Due invece le camere per assistere il travaglio delle donne con gravidanza patologica.
Sono stati eseguiti lavori di manutenzione ordinaria anche nelle due sale parto preesistenti e nella sala operatoria del blocco parto, che garantisce tempestività di intervento in caso di emergenze/urgenze e sono stati ristrutturati i servizi igienici. In tutti i nuovi ambienti ricavati è possibile svolgere attività di simulazione ad alta fedeltà, coadiuvati dal “Centro Nina” (Unità operativa di Neonatologia), che permette un training continuo del personale, garantendo così elevati standard assistenziali.
I numeri:
L’Aoup - con le Unità operative di Ostetricia e Ginecologia 1 e 2 e la Neonatologia, che è centro di 3° livello in Area vasta nord-ovest per l’assistenza ai neonati, sia sani sia critici o pretermine (dotata di Tin-terapia intensiva neonatale e Sten-Servizio di trasporto di emergenza neonatale) – ha registrato 1.675 parti nel 2018, con la nascita di 1.736 neonati.. Nonostante sia centro di riferimento per le gravidanze a rischio – che di per sé comportano percentuali più elevate di parti cesarei - ha visto invece diminuire consistentemente, nel corso degli anni, questo dato così come quello riferito ai parti operativi con forcipe o ventosa, grazie a tutte le azioni di miglioramento messe in atto.
Secondo i dati emersi dal Bersaglio MeS 2018 (sistema di valutazione delle performance delle Aziende sanitarie promosso dall’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna), infatti, la percentuale di “cesarei epurati” (vale a dire il dato complessivo, sottratti i parti gemellari, prematuri, podalici etc…) si è praticamente dimezzata. E’ scesa infatti al 16,7% nel 2018 (era pari al 31% nel 2016 e al 29% nel 2017). La media regionale, in questo caso, si attesta sul 19,01% (2018). Significativamente migliorato anche il dato relativo ai parti con forcipe e ventosa, passati dal 5,9% del 2017 al 4,9% del 2018 (media regionale 2018: 6,8%).
“Sono molto soddisfatta di questi risultati – dichiara il direttore generale dell’Aoup Silvia Briani – perché rendono merito al lavoro di tutti i professionisti attivi nel percorso nascita, che hanno messo in campo tutte le loro risorse per seguire il più possibile anche gli orientamenti dell’Oms verso i parti non medicalizzati, sempre nel rispetto degli standard di sicurezza. Queste ottime performance coincidono fra l’altro con la ristrutturazione degli ambienti del Santa Chiara che era quantomai necessaria, ben sapendo che la situazione ottimale potrà essere raggiunta con il completamento del nuovo ospedale e il trasferimento definitivo a Cisanello. Già il passo compiuto oggi ci rende però orgogliosi del lavoro svolto da tutti i professionisti, che ringrazio per l’impegno e la dedizione che hanno sempre mostrato, lavorando in questi anni in ambienti che mostravano i segni del tempo e hanno richiesto perciò maggiore cura e attenzione”.
Nei prossimi mesi sarà possibile, implementando protocolli validati, realizzare un percorso nascita ancora più efficiente, adottando un approccio ostetrico alla paziente di tipo one-to-one che consentirà un miglioramento complessivo della qualità assistenziale, con sempre maggiore attenzione alla fisiologia e al benessere materno-fetale
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