Occupazioni e vandalismi, "Fatti gravissimi"

Da Fratelli d'Italia e Azione Studentesca arriva la condanna sugli ultimi fatti nelle scuole superiori pisane, alle prese con le occupazioni

PISA — Continua il mese caldo delle occupazioni nelle scuole superiori della città. Dopo quelle avvenute ai liceo "Buonarroti" e "Dini", l'occupazione è scattata anche all'Ite "Pacinotti", mentre atti di vandalismo si sono verificati all'Iti "Da Vinci" e al "Fascetti".

Una situazione in continua evoluzione, condannata fermamente da Fratelli d'Italia e dal gruppo di Azione Studentesca. "Distruggere la scuola significa colpire il luogo che appartiene agli studenti e rappresenta il nostro futuro - ha commentato Maurizio Nerini, capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio comunale - non è protesta, ma puro teppismo. I responsabili devono essere individuati immediatamente e risarcire ogni euro dei danni".

"Le immagini dei danni sono sconcertanti: distributori di bevande scassinati, computer distrutti, estintori svuotati e scritte sui muri - ha aggiunto Simone Fabbrini di Azione Studentesca - prima si occupano le scuole per denunciarne le condizioni fatiscenti, poi si devastano. Probabilmente queste persone sono le stesse che non hanno mai partecipato a un’assemblea d’istituto o fatto presente durante l'anno le criticità: la scuola non gli interessa. La verità è che danneggiano quello che altri faticano a mantenere. E oggi chi pagherà il conto di decine di migliaia di euro?".

Per quanto riguarda le altre scuole, un gruppo di circa quindici ragazzi ha vandalizzato l'istituto tecnico Pacinotti durante un tentativo di occupazione notturna. Gli studenti hanno devastato l'edificio, causando danni significativi: distruzione della scala storica, danneggiamento di una macchina da scrivere antica, devastazione degli uffici, scritte offensive sui muri, rottura di armadietti, accumulo di banchi e sedie agli ingressi e saccheggio dei distributori automatici. L'occupazione è durata dalla sera fino alla mattina seguente, quando la scuola è stata liberata. La scuola ha manifestato l'intenzione di presentare una denuncia alle autorità, oltre a prevedere provvedimenti disciplinari.

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