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Politica giovedì 12 dicembre 2024 ore 14:00

Occupazioni a scuola, è scontro politico

Il gruppo di Fratelli d'Italia invita gli studenti a ripensare la protesta, mentre da Sinistra Italiana arriva il sostegno alle rivendicazioni



PISA — Le occupazioni negli istituti superiori pisani non potevano che generare un dibattito anche nell'agone politico. E così, mentre c'è chi sostiene l'azione degli studenti e delle studentesse, con le relative rivendicazioni, c'è anche chi punta il dito contro tale forma di protesta.

Come, per esempio, Fratelli d'Italia Pisa, che evidenzia come l'occupazione in corso sarebbe il frutto di una decisione ben poco condivisa. "La protesta promossa per contestare il Governo, i tagli all’Università e la precarietà del personale docente, è stata decisa da una riunione in cui ha partecipato solo una parte del collettivo studentesco - hanno spiegato dal gruppo consiliare del partito di Giorgia Meloni - senza che venisse raggiunta un’effettiva unanimità. Questo ha escluso una fetta significativa della comunità scolastica, composta da studenti che non condividono tale iniziativa".

"Il diritto allo studio, sancito dalla Costituzione, è un principio fondamentale che deve essere tutelato - hanno aggiunto - impedire a studenti, docenti e personale scolastico di svolgere il proprio lavoro mina la natura stessa della scuola come luogo di formazione, dialogo e crescita collettiva. Riconosciamo l’importanza della libertà di espressione e del diritto di manifestare, ma ribadiamo che queste forme di protesta devono rispettare i diritti altrui e non ostacolare l’accesso all’istruzione. Invitiamo quindi gli studenti occupanti a riflettere sulla necessità di ripristinare il normale svolgimento delle lezioni".

Di tutt'altro tono, invece, la presa di posizione di Andrea Aretini, segretario cittadino di Sinistra Italiana, e Federico Volpe, coordinatore dell'Unione dei Giovani di Sinistra di Pisa. "Piena solidarietà alle studentesse e agli studenti e alle rivendicazioni che hanno portato all'occupazione delle loro scuole - hanno commentato - in una fase politica in cui il dissenso è criminalizzato per legge, crediamo che sostenere queste battaglie sia necessario".

"Avanza da troppo tempo ormai, come succede nel piano che questo Governo ha per la formazione, l'idea che l'istruzione debba essere piegata alle mere logiche di mercato, cessando il suo ruolo di formazione critica e consapevole e assumendo quello di educare alla produzione e al profitto - hanno concluso - noi saremo sempre schierati dalla parte di chi combatte questo modello. Di fronte al feroce attacco del governo nei confronti dell'istruzione pubblica, attraverso le riforme di Valditara e Bernini, la nostra risposta non può che essere il sostegno alle lotte".


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