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Attualità lunedì 19 maggio 2025 ore 16:30
Pisa ospite alla “Bravade” di Saint Tropez

Assessore Buscemi, "Onorati della partecipazione e del rapporto che si è creato".
PISA — Prosegue la tradizione dello scambio di visite “di amicizia” tra Pisa e la città francese di Saint-Tropez. Dal 16 al 18 maggio una delegazione del Comune di Pisa si è recata nella cittadina provenzale per prendere parte ai festeggiamenti della “Bravade”, tre giorni di celebrazioni in onore di San Torpè, il santo pisano venerato anche in Francia.
Il rapporto di “città amiche” tra Pisa e Saint-Tropez affonda le radici nel lontano 1915, quando un militare francese, di passaggio a Pisa dopo la campagna dei Dardanelli, entrò per caso nella chiesa di San Torpè e scoprì il reliquiario che conservava il capo del martire. Da allora, il legame tra le due città si è consolidato nel tempo: a partire dal 1955, ogni 29 aprile una folta delegazione di cittadini di Saint-Tropez si reca in pellegrinaggio a Pisa per rendere omaggio al Santo. Un gesto che viene tradizionalmente ricambiato nel mese di maggio, quando una rappresentanza pisana partecipa alla “Bravade”, festa patronale che celebra, dal 1558, l’arrivo delle reliquie di San Torpè nella città provenzale.
“Sono onorato di avere partecipato alla 647^ edzione della Bravade – ha dichiarato l’assessore con delega ai gemellaggi del Comune di Pisa Riccardo Buscemi – con la quale gli amici francesi dimostrano una grande e profonda devozione al nostro Torpè. Da alcuni anni, in concomitanza della tradizionale accoglienza a loro riservata qui a Pisa, l'Amministrazione Comunale ha abbinato anche altre iniziative ed eventi destinate anche e soprattutto ai pisani, per consentire loro di riscoprire la storia e le tradizioni legate al santo pisano venerato nella chiesa ai Bagni di Nerone”.
Quest'anno la delegazione del Comune, accolta dal sindaco di Saint-Tropez, Sylvie Siri, era composta dall’assessore ai gemellaggi del Comune di Pisa, Riccardo Buscemi, e dal presidente del Consiglio Comunale, Alessandro Bargagna. Come ogni anno erano presenti anche quattro valletti del Comune di Pisa, nei tipici costumi rossi per portare a spalla la statua del Santo durante i giorni della “Bravade”, compito che da cinquant’anni, proprio in segno di amicizia, viene concesso solo a valletti pisani.
La storia di San Torpè. Gaius Silvius Torpetius, noto come San Torpè o Tropezio, era un patrizio romano originario di Pisa e ufficiale alla corte dell’imperatore Nerone. Convertitosi al Cristianesimo, fu martirizzato “in Litore Pisano” per la sua fede: venne torturato e decapitato nei pressi della foce dell’Arno, secondo la tradizione il 29 aprile dell’anno 68. La leggenda narra che il suo corpo, adagiato su una barca insieme a un gallo e a un cane, fu abbandonato al mare e approdò il 17 maggio sulle coste della Provenza, nel luogo che da allora prese il nome di Saint-Tropez. La testa del martire, rimasta a Pisa, è custodita dal 1260 in un pregiato busto d’argento sull’altare maggiore della chiesa di San Torpè ai Bagni di Nerone, proprio accanto alle antiche terme che portano il nome dell’imperatore che lo condannò. Al Santo si attribuiscono molti prodigi tra cui, il 29 aprile 1633, la liberazione dalla peste dilagante nella città di Pisa. Ogni anno, in segno di devozione, gli “Amis de La Bravade” di Saint-Tropez rinnovano il pellegrinaggio a Pisa per venerare le reliquie del Santo.
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