​Pisa, Sassuolo e Spezia ai "raggi x"

PISA — Tre squadre al comando, con minima distanza tra loro. Poi il vuoto. Così vicine, così in forma eppure così diverse tra loro. Analizziamole insieme.

Qui Pisa. La squadra di Inzaghi ha fatto del gruppo la propria forza. Organizzati, affamati, intercambiabili. Inzaghi prima è stato psicologo, poi ha plasmato questa squadra come creta e la sensazione è che i nerazzurri possano adattarsi a qualsiasi avversario. Oltre alle grandi prestazioni, oltre alla vittoria di Cremona, non sono mancati anche momenti formativi come la sconfitta di Coppa Italia con il Cesena, che ha fatto crescere le seconde linee, oggi divenute di fatto titolari aggiunti, ma anche la sconfitta di Castellamare di Stabia e il pareggio di Frosinone. Il Pisa impara anche dai propri errori. C'è anche il punto debole legato dalla fascia destra, ma è diventato punto di forze con le ottime prove di Touré. A gennaio arriverà anche un giocatore, poi sarà recuperato Morutan e questo Pisa sarà ancora più forte. E' divenuta una seria candidata per la promozione.

Qui Sassuolo. Questa squadra, inutile girarci intorno, sulla carta è quella da battere. Sulla carta. Inspiegabile la retrocessione dello scorso anno e i tanti giocatori a disposizione, specie in attacco, farebbero invidia a chi gioca a metà classifica in Serie A. Dalla sua i neroverdi sono riusciti ad adattare la rosa al campionato di Serie B, non una cosa semplice per chi retrocede dalla categoria superiore. Berardi, Thorstvedt, Obiang, Laurentié e Doig contribuiscono pesantemente ai 33 milioni di monte ingaggi, ma il Sassuolo ha beneficiato del cospicuo paracute per chi retrocede. Che succederà a gennaio? Berardi e i pezzi pregiati andranno via o resteranno per accompagnare la squadra in Serie A? Tutto dipenderà da questo, il resto sta nei 13 punti conquistati dal Sassuolo nelle ultime cinque giornate.

Qui Spezia. Un solo nome: Luca D'Angelo. Forse non è la squadra o il 'nome' di tendenza, ma occhio a sottovalutare la creatura dell'ex tecnico nerazzurro. Un uomo pratico, di valori, che sa infondere la giusta mentalità ai suoi giocatori. Lo scorso anno ha preso in mano la squadra e l'ha salvata, con una media playoff dall'ultimo posto in classifica. Quest'anno non sono arrivati grandi innesti e sostanzialmente il team è lo stesso della stagione precedente. Ha dalla sua la miglior difesa del campionato e i due Esposito, ultimamente tanto letali quanto imprevedibili. Prima segnava solo su calcio piazzato, ora hanno iniziato a far gol anche su azione.

E se ce la facessero tutte e tre? Pisa, Sassuolo e Spezia hanno messo grande di stanza tra loro e le altre contendenti ai playoff. Tra la terza e la quarta ci sono 6 punti di distacco, il Pisa ha 9 punti di vantaggio sul quarto posto e 12 sul nono. Una enormità. I playoff, chissà, potrebbero anche non disputarsi, ma occorreranno più di 14 punti di distacco (quindi almeno 15) tra la terza e la quarta. Ad ora è utopico pensarlo. E in B i playoff non si sono disputati una volta sola, nel 2006-2007 quando Juventus, Napoli e Genoa fecero banco regio. All'epoca però la regola era diversa, occorrevano "solo" più di 9 punti tra il terzo e quarto posto per non fare i playoff. Quell'anno i punti tra il Genoa e il Piacenza, rispettivamente terza e quarta furono 10. Per replicare un tale esito bisognerà fare molto meglio. E non sarà facile mantenere questo ritmo per tutte e tre le squadre di testa fino alla fine del torneo.

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