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Attualità lunedì 05 dicembre 2022 ore 19:00

Straordinario intervento chirurgico a Cisanello

Un'equipe di neurochirurghi e chirurghi maxillo-facciali ha rimosso una rarissima lesione salvando una paziente. In letteratura solo due casi analoghi



PISA — A Pisa è stato effettuato un complesso intervento chirurgico che ha permesso di salvare la vita di una paziente affetta da una rara lesione alla base del cranio. Finora questo tipo di operazione era stata effettuata solo due volte, negli Stati Uniti. 

Si è trattato, come spiega una nota dell'Aoup, di "Un intervento chirurgico multidisciplinare ad alta complessità" che ha coinvolto neurochirurghi, neuroradiologi, chirurghi maxillo-facciali, anestesisti della neurorianimazione, infermieri, tecnici e anatomo-patologi. Un lavoro di squadra e grande professionalità che ha restituito la piena funzionalità temporomandibolare e neurologica a una paziente che, da circa due mesi, aveva accusato improvvisamente paralisi al volto con forte dolore e deformazione del viso, cefalea acuta e persistente, vertigini e difficoltà nel camminare. 

"Dagli esami strumentali di neuroradiologia (Rmn) - spiegano dall'Aoup - era emersa una grande formazione alla base cranica che stava erodendo il pavimento, alterando anche la conformazione della mandibola, e comprometteva gravemente nervi e cervello. Nel giro di un paio di giorni dalla visita a Pisa la paziente, dopo la pianificazione dell’intervento, effettuata dalla Neurochirurgia (diretta dal dottor Gaetano Liberti, che l’aveva visitata e aveva visionato le immagini radiologiche) insieme alla Neuroradiologia (diretta dal professore Mirco Cosottini) e alla Chirurgia maxillo-facciale (diretta dal dottor Bruno Carlo Brevi), è entrata in sala operatoria e, dopo 4 ore di intervento multidisciplinare e 5 giorni di degenza, è tornata a casa in buone condizioni generali".

"Dall’esame istologico della massa asportata effettuato nell’Anatomia patologica 1 (diretta dal professore Antonio Naccarato) è emersa la natura benigna delle lesione, rarissima - proseguono dall'Aoup- e la cui asportazione chirurgica risulta riportata finora in letteratura alcuni anni fa solamente in due casi, negli Stati Uniti: alla Mayo Clinic di Rochester in Minnesota e nella neurochirurgia dell’Ospedale universitario di Salt Lake City nello Yutah".

In sala operatoria erano presenti come primo operatore: Gaetano Liberti (neurochirurgo) e Bruno Carlo Brevi (chirurgo maxillo-facciale) e gli aiuti Michele Caniglia (neurochirurgo) e Ugo Amadi (chirurgo maxillo-facciale); Michele Brega e Carla Rocca (anestesisti/rianimatori), Clelia Schiavottiello e Denise Pianu (strumentisti), Rachele Nicolosi e Michele Castagna (infermieri). Nella degenza post-operatoria la paziente è stata ricoverata nella neurorianimazione diretta dal dottor Sergio Casagli seguita dagli specialisti Antonella Ghetta e Giancarlo Varelli.


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