Politica venerdì 04 luglio 2025 ore 12:30
Tagli al Bosco del Sanguigno, scoppia la protesta

Associazioni e comitati contro l’intervento del Comune, “Distrutto un corridoio ecologico, chiediamo risposte e tutele”
PISA — Il taglio del verde spontaneo nell’area nota come “bosco del Sanguigno”, a Cisanello, ha sollevato una forte reazione da parte di associazioni e comitati cittadini. L’intervento, eseguito tra Giovedì 26 e Venerdì 27 Giugno, è stato giudicato “drastico” e “incomprensibile” da Legambiente Pisa, Italia Nostra Pisa, Comitato Difesa Alberi Pisa, Sinistra per e Una città in comune.
A preoccupare non è solo l’impatto immediato sull’ambiente, ma anche il progetto che sta dietro al taglio: una nuova strada di collegamento tra il Dipartimento di Biologia dell’Università e via De Ruggiero. “Una strada – hanno scritto i promotori dell’appello – prevista in deroga al Piano Strutturale, e che dovrebbe rappresentare solo l’ultima fase di un progetto che ad oggi non risulta nemmeno finanziato”.
L’area verde in questione, ricordano, era destinata a diventare un parco pubblico, parte di un più ampio corridoio ecologico che avrebbe dovuto collegare le Piagge alla campagna a nord della città. Una zona rilevante per biodiversità, clima e benessere urbano, “caratterizzata – hanno spiegato – anche dalla presenza di una specie di tritoni studiata dall’Università”.
Nel comunicato congiunto, le associazioni fanno sapere di aver chiesto tempo fa di aprire un dialogo con il Comune e con l’Ateneo per valutare soluzioni alternative. “Dall’Università – hanno scritto – avevamo percepito un’attenzione che faceva sperare nell’inizio di una discussione pubblica”.
Alla luce di questo, il taglio della vegetazione spontanea è stato definito “uno scempio”, compiuto “in una stagione così delicata, con un caldo eccezionale come quello che stiamo provando in questi giorni”. Secondo i firmatari, si tratta di un danno evidente sia per l’ambiente che per i residenti, che da quell’area traevano benefici immediati, in termini di ombra, frescura e qualità dell’aria.
“Chiediamo che il Comune – hanno concluso – chiarisca quanto accaduto, anche attraverso la Direzione per le infrastrutture verdi, e si adoperi almeno per salvare l’area umida dove si trovava la popolazione di tritoni. Non abbiamo bisogno di nuove strade, ma di salvaguardare e valorizzare il nostro corridoio ecologico.”
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