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Attualità mercoledì 10 dicembre 2025 ore 11:00

Vecchi farmaci per nuove terapie oncologiche

Il professor Francesco Raimondi

Airc investe nel lavoro del gruppo di Bioinformatica della Normale: 875mila euro per indagare sui recettori della membrana cellulare



PISA — Una ricerca che mira a "riscoprire" vecchi farmaci per nuove terapie oncologiche. A condurla sarà il gruppo di Bioinformatica della Normale di Pisa, mentre a stanziare le risorse è Airc, la Fondazione per la ricerca sul cancro. Che, per i prossimi cinque anni, sosterrà il lavoro degli studiosi sul funzionamento di G Protein-coupled receptors (GPCRs), ovvero la più ampia classe di recettori della membrana cellulare, usati finora per numerosi farmaci già approvati ma in altri ambiti, come ad esempio quello neurologico e cardiovascolare.

Il progetto, il cui coordinatore scientifico è il professor Francesco Raimondi, vuole investigare in profondità, attraverso l’utilizzo di Intelligenza Artificiale per analizzare una sterminata mole di dati genomici, il funzionamento di questi recettori, che stanno emergendo anche come importanti mediatori dell’interazione tra il tumore e il suo microambiente.

Il progetto, che ha ricevuto 875mila euro attraverso un Investigator Grant di Airc, sarà sviluppato all’interno del laboratorio di Biologia della Normale a Pisa, coinvolgendo anche gruppi con cui a la scuola collabora da tempo. Tra questi, quelli di Silvio Gutkind dell'Università della California, e di Asuka Inoue dell'Università di Kyoto & Tohoku. oltre al gruppo di Antonino Cattaneoper lo sviluppo e applicazione di nanobodies per l’interferenza di queste vie.

Per quest’ultima patologia è stato creato un nucleo di collaborazione d’eccellenza a livello regionale toscano, con Davide Ghinolfi della Chirurgia Epatica e del Trapianto di Fegato dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, che fornirà i campioni di tessuto epatico di pazienti sottoposti a resezione o trapianto di fegato per epatocarcinoma; Chiara Raggi del laboratorio di epatologia dell’Università di Firenze, che creerà modelli in vitro di epatocarcinoma per la validazione di farmaci, e Chiara Mazzanti della Fondazione Pisana per la Scienza che effettuerà la profilazione omica dei campioni. 


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