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Attualità giovedì 04 aprile 2019 ore 06:45

Del Guasta, il partigiano morto a Marcinelle

E' stato ricordato con la deposizione di una corona di fiori, mentre l'Anpi ha donato una targa al Museo che ricorda le vittime dell'8 agosto 1956



VICOPISANO — Il sindaco Juri Taglioli e l'assessore alla Memoria Andrea Taccola, in rappresentanza dell'amministrazione comunale vicarese, erano mercoledì alla miniera di Marcinelle, in Belgio, insieme a Umberto Del Guasta, che nella terribile tragedia dell'8 agosto 1956 perse in quel luogo, ora patrimonio dell'umanità, il padre Enrico.

Con loro anche Giovanni Ranieri Fascetti, presidente del Gruppo Culturale Ippolito Rosellini, Franco Tagliaboschi della sezione Anpi di Cascina e il presidente del Comitato provinciale Anpi, Bruno Possenti.

Il sindaco Taglioli e Del Guasta hanno deposto una corona di fiori dell'amministrazione al monumento dedicato alle 262 vittime, in memoria di Enrico, e insieme agli altri hanno incontrato minatori e figli di minatori scomparsi che hanno raccontato storie commoventi, vicende personali che non si trovano sui libri e che restituiscono il senso pieno di una vicenda tremenda che ha segnato l'intera storia europea. 

Successivamente la delegazione, guidata dal direttore, ha fatto visita al Museo con le  testimonianze di Bois du Cazier di Marcinelle e di ciò che è successo perché la memoria sia trasmessa alle nuove generazioni e niente e nessuno venga dimenticato. L'Anpi Nazionale, il Comitato Provinciale di Pisa e la sezione Anpi di Cascina hanno donato una targa in memoria di Enrico Del Guasta, sepolto nel cimitero di Pettori, "a perenne ricordo". 

Possenti ha ripercorso la vita di Del Guasta: "E' stato un partigiano, a capo del distaccamento Balducci che comprendeva 86 uomini, medaglia al valore dell'Anpi per la Resistenza e medaglia d'oro al valor civile, emigrò in Belgio negli anni della ricostruzione del primo dopoguerra, in cui mancava tutto, soprattutto il lavoro. Insieme a molti altri italiani che, in virtù di un accordo fra Italia, che dava uomini e forza lavoro, e Belgio, che in cambio dava carbone, Enrico formò una comunità unita e solidale. Proprio la solidarietà lo spinse ad accettare la richiesta di un amico belga e a fare un altro turno in miniera dopo il suo, proprio quel fatidico 8 agosto, quando la tragedia spezzò 262 vite, 136 erano minatori italiani". 

"Dopo aver contribuito a liberare il nostro Paese - ha concluso Possenti - Del Guasta dette il suo contributo anche alla ricostruzione del nostro Paese. Un uomo da ricordare e da non dimenticare, un esempio per tutti noi". 


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