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Elezioni 2020 martedì 08 settembre 2020 ore 16:24
"Che fine ha fatto la città da 200mila abitanti?"

L'associazione Amici di Pisa interpella i candidati a sindaco per il Comune di Cascina, sul tema a lei caro e "scomparso dai radar"
CASCINA — Gli Amici di Pisa, in vista delle elezioni comunali di Cascina in programma il prossimo 20-21 Settembre, pongono alcune questioni ai candidati, a cominciare dal tema del Comune unico da 200mila abitanti.
"Abbiamo letto con interesse e attenzione i
programmi elettorali dei vari candidati a Sindaco e delle varie liste ad essi
collegati - scrive il presidente degli Amici di Pisa, Franco Ferraro -, abbiamo trovato tante idee e proposte, molte sicuramente sono valide
eppure non abbiamo trovato la cosa che
più riteniamo importante per un territorio che demograficamente rappresenta il
secondo Comune della Provincia di Pisa, nessuno
si è espresso chiaramente sulla necessità di unire le forze con i comuni confinanti per
rispondere davvero alle necessità dei cittadini.
Ci riferiamo ovviamente al progetto del Comune Unico dell'Area Pisana di 200.000
abitanti.
Molti
dei problemi e delle questioni che arditamente e calorosamente vengono
sottoposti all'attenzione dell'opinione pubblica cascinese hanno sempre le
stesse cause e motivazioni: poche e sempre minori risorse disponibili per
decoro urbano e servizi, un pendolarismo enorme e obbligato verso Pisa per
motivi di lavoro associato a conseguenti e costanti ingorghi per una viabilità
insufficiente e male pianificata. Per
decenni Cascina si è principalmente sviluppata e accresciuta grazie al
trasferimento di molti pisani
Qualcuno seriamente ritiene che non
debba succedere questo? Tutti i dati e le analisi confermano quanto
descriviamo, anche i candidati esprimono senza mezzi termini il loro disappunto
per questo, alcuni perfino definendolo Comune "dormitorio" di
Pisa. Eppure questo sistema sembra non reggere più e "i nodi
stanno venendo al pettine". Pisa indebolita e demograficamente meno
rilevante non riesce più a garantire quello scambio residenti-posti di lavoro.
Lo sviluppo si è interrotto
anche nel capoluogo e il problema è diventato comune per tutti gli abitanti
dell'Area Pisana. L'accentramento e il trasferimento di tante funzioni a
Firenze, l'attacco all'Aeroporto di Pisa dove lavorano anche tanti cascinesi ne
è un esempio e dimostrazione. Solo recuperando quella
necessaria unità e sinergia tra i 6 Comuni dell'Area Pisana potremo cambiare il
corso degli eventi, avere una dimensione importante e ridare speranza per il
futuro di questi territori.
Il
progetto del Comune Unico rappresenta l'unica possibilità per farlo, e allora
ci chiediamo: perché non una parola dai candidati? Non conosco la questione e
le finalità e/o preferiscono non parlarne? Di cosa hanno paura?
Tutti, a nostro avviso, dovrebbero invece avere al centro del loro programma la
volontà di creare sviluppo e posti di lavoro: non a somma zero in una
competizione assurda con i Comuni limitrofi che svantaggia e impoverisce tutti,
ma in stretta collaborazione e aiuto reciproco.
Ogni candidato dovrebbe mettere nel suo programma se eletto uno Studio di Fattibilità sul Comune dell'Area Pisana per verificare i vantaggi che questa nuova organizzazione istituzionale può portare. Altre scorciatoie come l'avvio di vari Piani Intercomunali non determinano i vantaggi che questa unione potrebbe esprimere. Una istituzione che ci renda forti con l'esterno per progetti e strategie di Area, ma che aiuti e supporti l'autonomia interna di ogni zona, quartiere, frazione. Perché di questo si tratta e non di annessioni, una nuova identità che non sostituisce le altre. Ci auguriamo che i candidati facciano uno sforzo in più e riflettano su queste nostre parole, se sul serio hanno a cuore gli interessi del loro territorio".
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