Attualità mercoledì 06 agosto 2014 ore 09:05
Commercio, "i saldi non ci hanno salvato"

Per Grassini di ConfcommercioPisa, "La crisi per le piccole e medie imprese pisane è ancora lontana dall'essere superata"
PISA — "A parte una iniziale euforia, poi le vendite hanno rallentato di colpo. Ci si aspettava qualcosa di più dai famosi 80 euro. Il dato nazionale si attesta su un -4%. A Pisa la situazione è stata comunque migliore”. Ma il presidente di ConfcommercioPisa Federica Grassini è delusa dall'esito dei saldi.
E, facendo un'analisi più ampia, ammette: "La crisi per le piccole e medie imprese pisane è ancora lontana dall'essere superata. Gli ultimi dati della Camera di Commercio confermano il permanere di una situazione di grandissima difficoltà per le piccole e medie imprese pisane. Per il 2014, soltanto 8 su 100 prevedono un aumento del fatturato, mentre anche i margini di profitto subiranno una significativa revisione al ribasso. Quasi il 40% delle imprese con meno 20 dipendenti prevede nell'anno in corso una contrazione del proprio giro d'affari”.
Secondo la presidente di ConfcommercioPisa, il quadro generale non aiuta certo le imprese: “La pressione fiscale ha raggiunto il record mondiale del 53,2%, in un contesto in cui il Pil non cresce e i consumi sono tornati indietro di vent'anni. Intanto, la spesa pubblica, soprattutto improduttiva, continua a correre con percentuali a due cifre. La sperequazione è evidente e per certi versi tragica. Le imprese razionalizzano sempre di più i costi, e riducono i margini di profitto per restare competitive sui mercati, mentre al contempo le burocrazie pubbliche, a tutti i livelli, continuano ad ingrassare con i soldi di imprese e cittadini. Confcommercio ha calcolato che ci sono 80, 100 miliardi di spesa pubblica da tagliare. Occorre una bella sforbiciata per recuperare risorse da destinare alla riduzione delle tasse e alla ripresa dei consumi”.
Secondo Grassini, "la crisi continua ad avere effetti molto negativi sulla gestione della liquidità aziendale: quasi una impresa su tre prevede un peggioramento anche su questo fronte”.
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