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Lavoro lunedì 13 gennaio 2014 ore 18:53
In un anno, Pisa ha perso 374 negozi

Ambulanti, abbigliamento e prodotti per la casa trainano la resa dei commercianti alla crisi
PISA — “Il commercio pisano continua a
pagare a caro prezzo la crisi economica perdendo in un anno ben 374
negozi". Lo spiega il presidente della Camera di Commercio
Pierfrancesco Pacini commentando i dati sul commercio diffusi oggi.
"Se la grande distribuzione resiste alle avversità, in alcuni
casi riuscendo pure a incrementare i fatturati, la situazione appare
molto difficile per i piccoli esercizi, che si trovano non solo ad
affrontare la crisi, ma anche la concorrenza dei grandi centri
commerciali, in grado di offrire prezzi più competitivi e un
assortimento di prodotti impensabile per un negozio di quartiere".
Il dato più preoccupante del terzo trimestre, quello considerato dall'indagine, è quello della contrazione dei punti vendita (-4,5% in un anno) frutto non solo della caduta degli operatori ambulanti, ma anche di quelli dell’abbigliamento e dei rivenditori di prodotti per la casa ed elettrodomestici.
A segnare la caduta più consistente è il non alimentare: le unità locali pisane attive nel commercio al dettaglio calano infatti di 374 unità rispetto al 2012 scendendo, a fine settembre 2013, sotto quota 8mila (7.974). All’interno di questo comparto spicca la caduta degli ambulanti (-9,1%, -204 aziende) e l’abbigliamento e accessori (-4,9%, -57 unità). Diminuiscono inoltre le unità che commercializzano prodotti per la casa ed elettrodomestici (-4,7%, -41 negozi). Migliore invece, ma pur sempre negativo, risulta l’andamento dei negozi del comparto alimentare (-1,2%, -18). Le attese degli operatori in merito all’evoluzione delle vendite e degli ordinativi rivolti ai propri fornitori per l’ultimo quarto del 2013, quello in cui sono comprese le festività natalizie, continuano a segnalare un diffuso senso di pessimismo. Rimane tuttavia stabile, rispetto al terzo trimestre, il saldo tra coloro che si aspettano un aumento delle vendite e quelli che, invece, temono una loro diminuzione: -18 punti percentuali. Anche riguardo agli ordinativi verso i fornitori i commercianti pisani prevedono un lieve peggioramento rispetto al trimestre precedente, con un saldo di -25 punti.
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