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Attualità mercoledì 12 luglio 2017 ore 08:59

"Logge di Banchi, è ora di restituire gli spazi"

L'immobile è sede dell'Archivio di stato. L'assessore Serfogli: "Da anni il Comune chiede lo spazio per restaurarlo e renderlo fruibile"



PISA — Il nodo della questione è la la fruibilità a pisani e turisti del primo piano delle Logge di Banchi, antica sede dell’Archivio di Stato.

"Nel 2001  -ricostruisce l'assessore Serfogli - un protocollo d’intesa prevedeva la concessione delle Logge di Banchi occupate dall’Archivio di Stato al Comune di Pisa. L’idea era quella di restaurare l’edificio e renderlo accessibile per iniziative culturali e per mostrare ai cittadini uno spazio dall’alto valore storico-artistico finora relegato a deposito. In questo ambito il Comune di Pisa si impegnava a mettere a disposizione dell’Archivio, come permuta, un altro immobile".

In base a questo accordo fu richiesto e ottenuto un finanziamento per il recupero delle Logge di Banchi. "Un progetto da 2,5 milioni di euro cofinanziato per il 60 per cento dallo Stato e per il 40 dal Comune di Pisa  -precisa l'assessore- Nel 2010 fu realizzato il primo lotto per la ricostruzione di una porzione di immobile adiacente a Palazzo Gambacorti per un secondo accesso alle Logge di Banchi con una scala e un ascensore per l’accessibilità ai disabili, realizzato e finito il 2010. Con il secondo lotto, data anche una verifica da parte dei vigili del fuoco che mise in luce la situazione di degrado delle coperture delle Logge e degli apparati lapidei con rischio per la pubblica incolumità, fu dedicato ai lavori urgenti di restauro delle coperture e alla riqualificazione dei paramenti marmorei esterni".

"Per poter realizzare anche gli interventi interni, il terzo lotto, l’allora sindaco Fontanelli chiese al demanio di poter acquisire la porzione dell’archivio di Stato rendendosi disponibile a permute con altri immobili di proprietà comunale - aggiunge Serfogli- Anche successivamente il Comune ha proposto all’Agenzia del Demanio beni idonei come permuta, e un immobile (il complesso dove già sono ospitati gli archivi comunali) era stato individuato insieme alla precedente direzione dell’Archivio. Nell’ambito del rapporto di permuta tra beni del Comune e Agenzia del Demanio si è determinata una proficua trattativa tesa ad individuare una soluzione per recuperare l’interno delle Logge e restituirle ad uso collettivo per iniziative culturali come mostre, incontri, presentazioni, con la possibilità di mantenere all’interno i vecchi documenti con soluzioni idonee per la conservazione. La possibilità da parte del Comune di ottenere finanziamenti per la riqualificazione interna non può prescindere dalla proprietà del bene perché il Comune può investire direttamente solo su beni di sua proprietà".

"L’Archivio di Stato sopra le Logge non è accessibile se non dal palazzo comunale, per come sono strutturati da sempre i due edifici, e - chiosa l'assessore- tale archivio a oggi non è dotato dei requisiti minimi di sicurezza, in particolare per la prevenzione incendi".

L'amministrazione è intenzionata a chiedere un sopralluogo dell'immobile ai vigili del fuoco: "Vista la vicinanza dell’immobile a Palazzo Gambacorti e vista la presenza all’interno di ingenti quantitativi di documenti cartacei di valore culturale e storico - conclude l'assessore Serfogli- si ritiene di dover segnalare al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco la situazione per chiedere un sopralluogo a fini dell’incolumità degli edifici comunali, delle persone che li frequentano e del patrimonio culturale ospitato".

L'assessore al patrimonio replica alle affermazioni del direttore dell'Archivio di Stato Massimo Sanacore: "Invece di fare sterili polemiche, di fare affermazioni che non corrispondo al vero dicendo che il Comune ha dirottato fondi, o di ironizzare sull’immobile che ospita la scala di accesso sede da anni di numerose e partecipate mostre e iniziative culturali, sarebbe opportuno che la direzione di mettesse ad un tavolo insieme al Comune, all’Agenzia del Demanio e al Ministero dei Beni Culturali per trovare soluzioni adeguate nell’interesse della città, come peraltro già previsto dal protocollo di intesa del 2001. Sarà nostra cura rappresentare al Ministro dei Beni Culturali la situazione che si è venuta a creare, chiedendo di intervenire per una soluzione dei problemi".


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