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Attualità mercoledì 30 aprile 2025 ore 17:30

Auletta attacca, “Affitti alle stelle"

A Pisa 339 euro per un posto letto. “Con gli hotel studenteschi il Comune alimenta la speculazione, studenti sfrattati dal diritto allo studio”



PISA — Un posto letto a 339 euro al mese. È il prezzo medio che uno studente deve pagare oggi a Pisa per trovare alloggio, secondo i dati di Immobiliare.it. Un aumento del 15% in quattro anni, che per Ciccio Auletta, consigliere di Diritti in Comune, rappresenta “un dato scandaloso che racconta la deriva del mercato abitativo cittadino e la complicità dell’amministrazione comunale”.

Nel mirino ci sono soprattutto gli studentati privati, “hotel travestiti da residenze universitarie”, dice Auletta, “che a Firenze hanno già prodotto un effetto disastroso sul mercato, con stanze a oltre 600 euro”. A Pisa il rischio è lo stesso, con due grandi interventi in arrivo: uno a Porta a Mare, con 372 posti previsti da Finint Investment, e un altro nell’ex Caserma Artale, recentemente passata a una società torinese specializzata proprio in strutture per studenti a prezzi di mercato.

Secondo Auletta “è una speculazione da manuale, fatta con il sostegno politico della Giunta Conti. Si stanno vendendo pezzi interi della città, da via Fermi alla Mattonaia, fino all’ex asilo Coccapani, pur di attrarre investitori immobiliari. Tutto questo mentre mancano centinaia di posti per gli studenti beneficiari del diritto allo studio, e il Governo continua a tagliare fondi”.

Il consigliere ha denunciato anche l’assenza di trasparenza su alcune operazioni in corso, come quella sulla ex Paradisa, e la decisione della Regione Toscana di ricorrere al project financing per la gestione di tre residenze studentesche pubbliche.

“Studiare è sempre più un privilegio per chi ha risorse economiche. Così Pisa diventa una città dove chi studia viene usato come fonte di reddito, non come parte attiva della comunità”, ha concluso Auletta. “Serve un cambio di rotta: basta favorire la rendita immobiliare, torniamo a parlare di diritto allo studio e di città universitaria aperta e accessibile”.


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