Attualità giovedì 13 febbraio 2025 ore 18:30
Bilancio verde, presenti 1404 specie arboree

La ricerca dell’Università di Pisa pubblicata sulla rivista "Plants" rivela una ricca diversità floristica, con le specie aliene che sono ben 112.
PISA — E' la culla della botanica moderna. In città, nel 1543, durante il Rinascimento, proprio all’Università venne fondato il primo Orto Botanico accademico al mondo. Ma nonostante questa illustre storia, ancora oggi mancava un elenco completo di tutte le specie e sottospecie di piante vascolari, dalle felci alle conifere fino alle piante a fiore, che crescono spontaneamente nel Comune.
A colmare questa lacuna è stato un gruppo di botanici dell’Università di Pisa, Lorenzo Peruzzi, Gianni Bedini e Jacopo Franzoni del Dipartimento di Biologia e Iduna Arduini del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali a cui si è aggiunto Brunello Pierini, studioso appassionato della materia. Il risultato è stata una ricerca appena pubblicata sulla rivista internazionale Plants che ha censito nel Comune di Pisa un totale di 1404 tra specie e sottospecie, di cui 112 aliene.
"Nonostante la marcata urbanizzazione dell'area, abbiamo documentato una importante ricchezza floristica, con il 33% di specie native in più rispetto all'atteso - afferma Lorenzo Peruzzi, professore ordinario di Botanica sistematica - ma purtroppo, anche le specie aliene sono molto rappresentate, con il 34,9% in più rispetto alle aspettative".
Dal punto di vista conservazionistico, l’inventario comprende alcune piante a rischio di scomparsa che in gran parte sono state trovate nell'area protetta del Parco Naturale Regionale di Migliarino.
"Il problema delle invasioni biologiche è molto rilevante nel Comune di Pisa - commenta Iduna Arduini, professoressa associata di Botanica ambientale e applicata - tanto che tra le 45 aliene invasive documentate nello studio, ve ne sono 4 di rilevanza unionale, piante cioè i cui effetti negativi sono talmente rilevanti da richiedere un intervento coordinato e uniforme a livello di Unione Europea, e una, Salpichroa origanifolia, localmente molto invasiva".
"La fonte primaria dei dati floristici utilizzati è rappresentata da Wikiplantbase #Toscana - continua Gianni Bedini, professore ordinario di Botanica sistematica - un database floristico liberamente accessibile da cui abbiamo potuto estrarre ben 12.002 segnalazioni, disponibili grazie allo sforzo di numerosi e attivi collaboratori, ben esemplificando il ruolo cruciale giocato anche dalla cosiddetta Citizen Science nell'accumulare importanti informazioni di tipo floristico".
"Questo lavoro, oltre a fare il punto sulle conoscenze floristiche della città, fornirà anche i dati di base per il progetto IDEM FLOS, finanziato nell'ambito di un bando a cascata del National Biodiversity Future Center, con l'Università di Trieste come partner capofila - conclude Jacopo Franzoni, assegnista in Botanica sistematica - consentendoci di costruire uno strumento per l'identificazione di tutte queste specie, che sarà reso liberamente accessibile entro il 2025 e potrà essere usato per diffondere le conoscenze della flora locale alla popolazione".
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