Attualità mercoledì 25 dicembre 2024 ore 07:00
"Il no alle modifiche sul nazifascismo è un'onta"

Il capogruppo del Pd in Consiglio Matteo Tapani denuncia la bocciatura degli emendamenti e dell'ordine del giorno a sostegno delle vittime del Reich
PISA — "Nessuna spiegazione è ammissibile per la bocciatura degli emendamenti sul nazifascismo e dell'ordine del giorno a sostegno delle vittime del Reich, portate in aula rispettivamente dalla consigliera Silvia Pagnin e dal capogruppo Trapani". Così Matteo Trapani e l'intero Pd schierato in consiglio comunale raccontano una vicenda che proprio non riesco a decifrare.
"Leggiamo - scrive in una nota il capogruppo - la lunga sequela di giustificazioni dell'assessore Buscemi. E' inutile dire che si portano le scuole sui luoghi delle stragi, se la responsabilità delle stesse si attribuisce solo ai nazisti, come la giunta pisana ha fatto scrivere nel documento di programmazione".
"E' incredibile che si sia bocciato l'emendamento in cui chiedevo di correggere "stragi naziste in Italia" con "stragi nazifasciste" - aggiunge - Pagnin - perché se non si può dire che le stragi sono state compiute anche dai fascisti, dato storico incontrovertibile, c'è davvero un problema. Un grosso problema. Eppure questo ha fatto il Consiglio comunale di Pisa, senza una parola, senza una spiegazione, che del resto sarebbe stato ben difficile individuare".
Bocciatura anche per le azioni in sostegno alle vittime del Reich, "nonostante tutte le forze di opposizione - aggiungono dal Pd - chiedessero un voto unanime. Ristori attesi da tantissime famiglie che solo il Comune di Pisa e il suo Consiglio hanno negato. In nessun comune italiano si è giunti a tanto".
"Questa per la città di Pisa - conclude Trapani - è una vera onta. Ma quella lunga sequela di scuse, come se partecipare in rappresentanza del Comune alle iniziative ANPI fosse un evento eccezionale e non la normalità, è già il segnale di una profonda incrinatura. Invece di cercare giustificazioni, sarebbe più dignitoso fare subito marcia indietro, chiedere scusa e impegnarsi per riportare immediatamente al centro la questione".
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