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Attualità venerdì 21 febbraio 2020 ore 11:06

Caso liceo Galilei, parla l'ordine degli psicologi

La presidente Maria Antonietta Gulino interviene in merito agli episodi denunciati dagli studenti del liceo classico



PISA — "La scuola oggi ha bisogno di sviluppare strategie operative per comprendere e affrontare non solo fenomeni di insuccesso formativo o di dispersione o ritiro scolastico, ma necessita di implementare interventi volti a prevenire il disagio giovanile e più in generale promuovere il benessere psicologico e relazionale di tutti gli attori del mondo della scuola, affinché eventi di questo tipo, qualora accertati, non trovino terreno fertile fra i banchi degli studenti o nelle aule dei professori". A sottolinearlo  è Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana, che attraverso una nota interviene in merito alla denuncia promossa in assemblea dagli studenti del liceo Galilei di Pisa. 

"Questo episodio  - prosegue Gulino- non ci parla solo del comportamento di un singolo insegnante che, se confermato, sarebbe inaccettabile. Ci racconta più in generale anche di un sistema, quello scolastico, troppo spesso poco analizzato nella sua interezza, e poco sostenuto nel suo complesso e nella sua complessità".

"La scuola – spiega la presidente - è un sistema dove si incontrano realtà, età ed esperienze differenti: dirigenza, insegnanti, personale Ata, genitori, studenti. Tutti condividono lo spazio scolastico e tutti sono, con le dovute proporzioni, esposti al rischio malessere che in una scuola può crearsi. Non solo gli studenti e le loro adolescenze, ma anche le famiglie in difficoltà o gli insegnanti a rischio burn out. Questo ci racconta l'evento di Pisa: un sistema che, se produce aggressività e violenza al posto di confronto ed educazione, è in grave disagio ed affanno".

"Come società dobbiamo farci carico di tutti gli attori e interlocutori del sistema - si legge ancora nella nota della presidente dell'Ordine- senza pensare di risolvere con interventi frammentati o individuali un problema che è di tutti, non di uno solo. Noi psicologi lavoriamo da anni nelle scuole, ma siamo una risorsa spesso sottovalutata o non utilizzata al massimo delle possibilità. Un sistema scuola che funzioni non investe solo nello studio, ma anche in benessere e relazione. Dobbiamo far sì che la voce forte degli studenti di Pisa, se confermata e di questo dovranno occuparsi gli organi competenti, non resti inascoltata e diventi invece occasione di riflessione e di confronto. Davanti ad un fatto del genere si può ragionare in ottica lineare, cercando il colpevole di turno, atteggiamento sicuramente poco utilem oppure riferirsi ad un pensiero più complesso, che non sanzioni o punisca ma che faciliti un lavoro di prevenzione per il futuro".


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