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Attualità sabato 13 settembre 2025 ore 12:00
Dieci anni di onde gravitazionali

Il 14 Settembre 2015 fu una data storica per il mondo della scienza. La ministra Bernini nel decennale: "Guardiamo al futuro con lo stesso spirito"
PISA — Domani, 14 Settembre, sarà il decennale dalla storica scoperta delle onde gravitazionali, un fremito dello spazio-tempo teorizzato per la prima volta da Albert Einstein 100 anni prima. Un traguardo storico per la scienza, realizzato dai ricercatori di Ligo, negli Stati Uniti, e Virgo, ospitato nell'Osservatorio Gravitazionale Europeo, a Cascina.
E da allora, altri ne sono stati raggiunti: nel Marzo scorso, il network globale di osservatori delle onde gravitazionali Ligo, Virgo e Kagra ha annunciato di aver raggiunto il 200esimo segnale rilevato nell’attuale periodo di osservazione (O4), stabilendo un nuovo record rispetto ai 90 eventi registrati nei cicli precedenti.
In occasione del decennale della prima rilevazione, il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha sottolineato come “La scoperta delle onde gravitazionali ha cambiato la storia della scienza contemporanea e ha visto l’Italia protagonista con le sue scienziate e i suoi scienziati, con i suoi laboratori e le sue tecnologie. Un passo in avanti decisivo per la conoscenza frutto di una collaborazione internazionale che dimostra quanto la cooperazione possa produrre risultati straordinari e nuove opportunità di crescita condivise. A dieci anni da quel traguardo, guardiamo al futuro con lo stesso spirito: Einstein Telescope, il grande rilevatore di terza generazione dedicato proprio allo studio delle onde gravitazionali che vogliamo portare nel nostro Paese, è il segno che l’Italia non solo ha contribuito a scrivere una pagina decisiva della fisica, ma è pronta a scriverne di nuove. Come Ministero dell’Università e della Ricerca continueremo a sostenere questa sfida, perché investire nella ricerca significa investire nel futuro del Paese e nel ruolo dell’Europa nel mondo”.
“Il 14 settembre 2025 - aggiunge Antonio Zoccoli, Presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - celebriamo i dieci anni dalla scoperta delle onde gravitazionali, di cui le collaborazioni Ligo e Virgo sono state protagoniste. Questo è un anniversario davvero significativo per l’INFN e per la sua comunità scientifica, un anniversario che onora il nostro spirito, la nostra missione, la nostra storia, il nostro impegno. Rappresenta un traguardo paradigmatico, non solo per noi che ne siamo stati protagonisti, ma in generale per la ricerca scientifica. L’impresa della scoperta delle onde gravitazionali è una storia che racconta come, quando si fa ricerca di frontiera, sia fondamentale avere visione, coraggio e perseveranza per riuscire a raggiungere un ambizioso obiettivo, nonostante questo richieda spesso il superamento di limiti che sembrano invalicabili. L’INFN è una delle poche Istituzioni al mondo che ha creduto e che ha investito in queste ricerche. E, grazie al grande impegno della sua comunità scientifica, a partire dal nostro Adalberto Giazotto che assieme al francese Alain Brillet ha fondato il progetto Virgo, ha contribuito in modo determinante al successo di un’impresa che sembrava impossibile allo stesso Einstein. Il nostro Istituto e la sua comunità, con il supporto del Ministero dell’Università e della Ricerca, ha investito fin dall’inizio e per oltre cinquant’anni nella ricerca delle onde gravitazionali. Abbiamo così maturato conoscenze, competenze ed esperienze che oggi sono patrimonio indispensabile per realizzare con successo i futuri progetti di ricerca in questo campo, come l’interferometro di prossima generazione Einstein Telescope che, con il supporto del nostro Governo, del MUR, della comunità scientifica e della società civile, vogliamo portare in Italia, in Sardegna, per dare al nostro Paese una nuova grande infrastruttura di ricerca, un portale verso l’Europa e il mondo, e verso un futuro di conoscenza e progresso”.
La prima rilevazione ha segnato "una tappa epocale della storia della scienza" come sottolinea Massimo Carpinelli, Direttore dell’Osservatorio Gravitazionale Europeo: “È stata anche una prova eccezionale di quanto sia straordinariamente viva, ancora oggi, la tradizione della fisica italiana che, con l’Infn, ha dato un contributo decisivo a quella scoperta e alle grandi imprese scientifiche del mondo contemporaneo: dal Cern fino agli interferometri gravitazionali, come Virgo, ospitato vicino a Pisa, all’Osservatorio Gravitazionale Europeo. Grazie a strumenti come Virgo- aggiunge Carpinelli- abbiamo inaugurato una nuova era nella storia dello studio del cosmo, e possiamo oggi esplorare un universo oscuro che prima era completamente inaccessibile. Le conquiste scientifiche di questi dieci anni hanno innescato una vera e propria rivoluzione nella nostra visione dell'universo e ci hanno convinto a progettare una nuova generazione di rivelatori gravitazionali, come Einstein Telescope. Questo grande progetto allargherà ulteriormente il nostro orizzonte cosmico e ci porterà ancora più lontano nello spazio e nel tempo. La nostra comunità scientifica, il ruolo della ricerca italiana in questo settore e, non ultime le caratteristiche speciali del territorio sardo, rendono l’Italia, e in particolare il territorio sardo, il candidato ideale a ospitare questa grande infrastruttura di ricerca di nuova generazione. Per questo ci auguriamo di riuscire a portare Einstein Telescope in Sardegna, consapevoli, allo stesso tempo, che potremo affrontare le sfide scientifiche e tecnologiche che abbiamo di fronte nei prossimi anni solo grazie a una sempre più ampia e solida collaborazione tra scienziati e scienziate, Paesi e istituzioni diverse, sia a livello europeo sia globale”.
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