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Politica giovedì 18 febbraio 2021 ore 22:00

Fratoianni inconciliabile con la Lega, no a Draghi

Nicola Fratoianni

"Non siamo tutti e tutte sulla stessa barca. Nemmeno davanti al virus" ha detto il parlamentare pisano annunciando il suo no alla fiducia



PISA — "Il mio voto, anche se qualcuno lo ha descritto così, non è il frutto di una scelta individuale. E’ la risposta all’indicazione quasi unanime del mio partito e per me, che mi ostino a considerare la politica come una impresa collettiva, questo non è un dettaglio" ha esordito l'onorevole pisano Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, annunciando alla Camera il suo no alla fiducia al nascente governo guidato da Mario Draghi.

Fratoianni ha definito "un omicidio politico premeditato" la caduta del governo Conte bis e sottolineato che "non siamo tutti e tutte sulla stessa barca, nemmeno davanti al virus". Inconciliabili, per Fratoianni, le posizioni di Lega e Sinistra Italiana su vari aspetti, con l'impossibilità di convivere nello stesso governo:

"Non stanno insieme transizione ecologica e trivellazioni petrolifere - ha ricordato a Draghi - che qualcuno vorrebbe sbloccare già nei prossimi provvedimenti. Non stanno insieme gli interessi della Confindustria di Bonomi che vuole sbloccare i licenziamenti con quelli dei lavoratori e delle lavoratrici. Non sta insieme chi considera il reddito un insopportabile spreco assistenzialista col diritto alla dignità di precari, lavoratori poveri ed esclusi. E le tasse non si possono abbassare a tutti preservando la progressività perché così. non si fa altro che ridurla come è avvenuto in questi anni. Serve una imposta patrimoniale sulle grandissime ricchezze per redistribuire ciò che è stato sottratto. Cosi come non è possibile tenere assieme il ddl Zan con il medioevo sul corpo delle donne del Senatore Pillon. Sui migranti ha parlato di rimpatri e di garanzia dei diritti dei rifugiati, ma voglio ricordarle che quei diritti son difesi dalla legge e dalla Costituzione e che è arrivato il momento di dire qualche parola in più".

"Il suo discorso si rivolge ai vincenti - ha concluso Fratoianni -, a chi si appresta ad agganciare la ripresa. Bene. Ma in questo Paese sono tantissimi quelli che si sentono sconfitti. A loro diciamo, non siete soli. In questo frangente dobbiamo tutti - noi che abbiamo avuto la fortuna di poter viaggiare e di poter studiare, lei soprattutto, che ha avuto l’onore di sedere tra i potenti del mondo - fare un esercizio: guardare il mondo con gli occhi di chi è intrappolato in 50 metri quadri di una qualsiasi periferia italiana. Perché rimuovendo le cause di quella condizione potremo ambire a rimuovere le cause dell’intollerabile ingiustizia che deturpa il nostro Paese. Da domani faremo opposizione, pronti a dire si ogni volta che sarà possibile, pronti a dire no ogni volta che sarà necessario".

Il no al governo Draghi di Sinistra Italiana, che di fatto rompe l'alleanza di Liberi e uguali, si unisce a quello di Fratelli D'Italia e di 16 deputati eletti con il Movimento cinque stelle. Poche ore prima dell'intervento a Montecitorio, Nicola Fratoianni aveva così spiegato il suo distinguo:

"Mi dicono che sono solo. Ma io non mi sono mai sentito solo in questi giorni. Il mio telefono squilla continuamente, ricevo migliaia di messaggi, lettere, parole di incoraggiamento. Chi scambia il recinto del parlamento per la società cade in una trappola mortale. La politica si fa fuori, tra la gente, connettendosi con i bisogni e i giudizi delle persone comuni che si vuole rappresentare. È questo il vero significato della politica come servizio: portare nelle aule istituzionali bisogni e richieste che si manifestano fuori da esse. Non sento di avere nemici tra le persone con cui condivido valori e idee; con tutti loro, qualsiasi scelta abbiano fatto, voglio ritrovarmi in futuro perché penso e spero che questo governo sia una parentesi e non un processo “costituente”.

In queste ore sento che sto facendo ciò per cui sono stato eletto, con disciplina e onore, come dice la Costituzione. Rappresento la volontà del partito che mi ha candidato, porto la voce di tanti cittadini delusi e perplessi, arricchisco il dibattito democratico con un pensiero critico e fuori dal coro. C’è tanta politica che riconosce valore solo ad un racconto di parte, la parte dei vincenti. Ma l’Italia non appartiene solo a chi vince, ci sono milioni di persone che si sentono spesso sconfitte e sopraffatte dalle difficoltà della vita, dalla solitudine, dall’esclusione sociale, dalla mancanza di mezzi economici e opportunità. A tutti loro dico: non siete soli, non siamo soli. Organizzandoci, lavorando insieme per rimuovere gli ostacoli, possiamo ribaltare questa situazione e conquistare un futuro migliore. Facciamoci forza collettiva, facciamolo insieme".


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