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Attualità lunedì 16 settembre 2024 ore 15:30

Hera-Archa, la seconda vita della pelle

Con l'accordo made in Pisa fra le due società, la pelle certificata biodegradabile e compostabile può essere trattata per il compostaggio



PISA — Un viaggio che assicura un fine vita circolare e a bassissimo costo. Dalla terra alla terra, con la pelle che diventa green. L’opportunità per migliorare ancora la sostenibilità delle imprese del distretto conciario, arriva dopo un percorso di ricerca messo a punto in oltre un anno di lavoro da Herambiente e Archa, che riescono finalmente a offrire al settore una soluzione operativa completamente tracciata per trasformare gli scarti di pellame in compost, alimentando un percorso pienamente circolare del rifiuto.

Da un lato, c’è il laboratorio Archa di Pisa. Grazie al protocollo proprietario depositato presso l'ufficio brevetti dell'Unione Europea, sono state definite le analisi che permettono di ottenere la certificazione e il relativo marchio di pelli biodegradabili e compostabili.

Dall’altro, invece, c’è Herambiente, leader nel trattamento dei rifiuti industriali con impianti e piattaforme fra Pisa, Castelfranco di Sotto e Santa Croce sull’Arno. La società ha ottenuto dalla Regione Emilia-Romagna l’autorizzazione per il conferimento della pelle certificata biodegradabile e compostabile in un apposito impianto di compostaggio industriale presso Rimini.

Grazie all’accordo fra i due, esiste la garanzia di un fine vita completamente circolare attraverso il processo a più basso impatto ambientale. Gli scarti di pelle saranno dunque raccolti presso gli stoccaggi Herambiente toscani e poi conferiti all’impianto romagnolo.

La novità è rilevante per almeno due ragioni. La prima è che da oggi esiste un’alternativa al conferimento della pelle esausta a incenerimento, discarica o idrolisi. La seconda riguarda le politiche di fornitura dei grandi marchi della moda, sempre più attenti a selezionare i fornitori sulla base di rigorosi standard di sostenibilità di processo, fra cui rientra anche la garanzia di un ridotto impatto ambientale del prodotto a fine vita. E certamente il ritorno alla terra garantito, con bassissimo consumo energetico, dalla biodegradazione, conferisce vantaggio nei percorsi di qualificazione nelle supply chain dei grandi committenti.

La sinergia fra Archa ed Herambiente risponde anche alle prescrizioni del nuovo Regolamento sulla progettazione eco-compatibile di prodotti, approvato dalla Commissione Europea lo scorso Luglio, che mira proprio ad estendere la vita utile del prodotto, favorendone recupero e riciclo anche attraverso l’eco-design, vale a dire il concept di prodotti pensati sin dall’origine per avere un ciclo di vita a basso o nullo impatto ambientale. Nel caso della pelle una vera e propria chiusura del cerchio, per un prodotto che nasce dalla terra e alla terra ritorna.


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