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Attualità mercoledì 14 maggio 2025 ore 15:30

Il lupo? Non è più in via di estinzione

A rischio invece i pastori e i loro formaggi. L'appello di Coldiretti, "ora salviamo la filiera casearia".



PISA — Il lupo non è più una specie in via di estinzione, lo sono invece i pastori ed i loro formaggi. Lo dicono i numeri della popolazione passata da 300 esemplari di lupi degli anni Novanta agli oltre 3300 censiti dall’Ispra mentre quelli delle pecore, soprattutto quelle da latte allevate allo stato brado, sono in caduta libera. E con loro cala anche la filiera casearia.

Un caso emblematico e drammatico è quello del pecorino delle Balze Volterrane Dop che si produce nei pascoli della campagna di Volterra, Pomarance, Montecatini Val di Cecina, Castelnuovo Val di Cecina e Monteverdi Marittimo. Le continue predazioni da parte di lupi e canidi in quindici anni hanno quasi dimezzato il numero di capi da latte mettendo in pericolo la produzione di questa eccellenza. Dei dieci allevatori che fino a qualche anno fa si dedicavano alla produzione di questo particolarissimo pecorino dal sapore dolce, ne resiste soltanto uno, la famiglia Cannas della fattoria Lischeto

Uno spiraglio arriva dall’Unione Europea che ha deciso declassare lo status del lupo da “strettamente protetto” a “protetto” aprendo alla possibilità, laddove il conflitto con le attività umane è manifesto e critico, di attivare piani di contenimento così come già avviene per il cinghiale ed altre specie di ungulati. Una svolta attesa da Coldiretti Pisa che da anni denunciato le continue razzie a danno degli allevatori impotenti di fronte all’esplosione della popolazione di lupi e canidi che hanno colonizzato anche gli ambienti urbani

“Il declassamento dello status di protezione del lupo è una decisione razionale e coerente da parte delle istituzioni europee e nazionali che rispondono ad una precisa richiesta di aiuto da parte degli allevatori sopraffatti dalle predazioni e di tutta la filiera lattiero-casearia che è un motore importante del nostro agroalimentare e del nostro turismo. Quella del mondo agricolo - ha detto il presidente provinciale di Coldiretti, Marco Pacini - non è mai stata una guerra contro il lupo e non lo sarà mai, nemmeno oggi. Abbiamo assistito in questi anni alla scomparsa di centinaia di stalle in molte zone rurali insieme alla sparizione di migliaia di capi”. 

In Toscana poi i lupi hanno colonizzato la quasi totalità degli ambienti idonei e non è più inusuale incontrarlo anche vicino alle abitazioni. Il depotenziamento del livello di protezione, fornisce ora agli stati membri lo strumento che fino ad oggi mancava per gestire razionalmente la popolazione dei lupi. “Abbiamo sempre sostenuto che l’emergenza predazioni, così come quella ungulati, andasse gestita con un approccio scientifico e razionale. Accogliamo questo risultato con soddisfazione. Ora si acceleri sui piani di gestione per salvare dall’estinzione i pastori”, ha concluso il presidente provinciale.


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