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Attualità sabato 25 febbraio 2023 ore 15:11

Inaugurato Largo Don Mario Stefanini

Uno spazio pubblico intitolato allo stimato parroco scomparso nel 2011. Il suo legame con San Piero a Grado e il sogno di ricostruire campanile



PISA — Da oggi Don Mario Stefanini, parroco di San Piero a Grado dal 1995 fino al 2011, anno della sua morte, entra nella toponomastica della frazione.

L'area tra via Deodato Orlandi e il cimitero da oggi si chiama Largo Don Mario Stefanini. La targa è stata svelata questa mattina nel corso di una cerimonia alla presenza del sindaco di Pisa, Michele Conti, del presidente del Consiglio Comunale Alessandro Gennai e dell’arcivescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto.

“Quella di oggi che vede intitolato questo spazio a don Mario Stefanini – ha dichiarato il sindaco di Pisa Michele Conti - è una giornata importante per la comunità di San Piero e sono davvero felice di vedere tante persone presenti per ricordarlo. Don Mario Stefanini è stato per molti anni una presenza importante in questa parte del territorio che custodisce la bellissima Basilica. Un parroco che tanto si è impegnato per la sua comunità, per la salvaguardia della Basilica, dove per anni ha portato avanti il sogno di ricostruire il campanile. Purtroppo il sogno non è ancora potuto diventare realtà, ma ci auguriamo che possa esserlo nei prossimi anni. Prima di San Piero è stato parroco per quasi 20 anni di Ghezzano, dove, dal niente in una frazione alle porte di Pisa, ha creato una parrocchia, un oratorio, i gruppi giovanili e l’azione cattolica. Un grande formatore per i giovani e un punto di riferimento sempre a disposizione di tutti, di chiunque avesse bisogno di aiuto. Ci è sembrato doveroso ricordarlo qui, insieme alla comunità di San Piero, dove ha lasciato un segno tangibile del suo impegno e della capacità di far rinascere il sogno di ricostruire il campanile dopo oltre 50 anni. Un sogno che viene affidato come testimone in una staffetta, che ci auguriamo possa coinvolgere i cittadini di oggi, intervenuti numerosi per ricordarlo con grande affetto”.

Nato a Cascina nel 1937, Don Mario Stefanini, venne ordinato sacerdote nel 1959. E’ stato Vicario Parrocchiale di Pontedera (1959-66); Parroco di Ripoli (1966-77); di Ghezzano (1977-95 - dove ha promosso e realizzato la costruzione della nuova chiesa della Santissima Trinità alla Fontina) e dal 1995 di San Piero a Grado. Il 15 agosto 2003 è stato nominato Canonico Onorario del Capitolo Metropolitano della Chiesa primaziale. Ha ricoperto diversi incarichi a livello diocesano e per lunghi anni è stato assistente ecclesiastico della Sezione di Pisa dell’Unitalsi.

"Negli anni di San Piero, assolvendo agli impegni pastorali propri dell'incarico ricevuto, e instaurando delle preziose relazioni con i suoi parrocchiani, ha anche valorizzato e promosso gli appuntamenti specifici della Festa dell'Ascensione e della tradizionale Sagra del Pinolo. Ha poi dedicato una attenzione particolare alla Basilica; tra le altre cose ha ottenuto una modifica della viabilità, con lo spostamento del tratto della via Bigattiera che passava in prossimità del fianco sud della Basilica. In questo modo - sottolinea il Comune di Pisa-  si è venuto a creare un ampio spazio verde liberamente fruibile da chi si accosta alla Basilica, non più stretta e aggredita dal traffico. Spazio denominato da allora Parco Giovanni Paolo II".

Poi il sogno di ricostruire il campanile del XII secolo della basilica di Sa Piero a Grado, distrutto il 22 Luglio 1944 dai soldati della Wehrmacht in ritirata per impedire agli alleati di beneficiare di un punto strategico per avvistamenti a lungo raggio. "Dopo la guerra - ricorda il Comune- era stata intrapresa la costruzione di un nuovo campanile, ma i lavori si interruppero precocemente. Negli anni di servizio a San Piero, don Mario si è fatto carico di questa situazione ed ha preso l'iniziativa, contattando Enti e Fondazioni, arrivando a coinvolgere i Ministeri competenti e insieme facendo ricerche sul campo per individuare le giuste fonti di approvvigionamento per il materiale da utilizzare per la ricostruzione. Il lavoro aveva cominciato a dare frutti concreti, tanto che sul preesistente basamento il campanile aveva cominciato a crescere in altezza. L'impresa ha poi subito una battuta d'arresto, essendo venuto a mancare, nel giro di pochi mesi, il sapiente regista che aveva saputo promuovere l’iniziativa".


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