Pisa Sporting Club venerdì 26 dicembre 2025 ore 07:30
Pisa-Juventus è il derby delle maglie strappate

Due partite, due maglie, quelle di Berggreen e Platini. Entrambi i cimeli si trovano a Pisa, le storie incrociate dietro al collezionismo pisano
PISA — Quando si parla di Pisa-Juventus si tende a ricordare spesso e volentieri la maglia strappata di Berggreen, ma in realtà le divise che ebbero il medesimo destino furono due, in due momenti diversi. Sono entrambe conservate e consegnate alla storia in città.
La maglia di Berggreen. Cominciamo con la divisa più famosa, quella di Klaus Berggreen. È nerazzurra, la numero 7, e porta addosso un segno che non si può sistemare: un taglio sul fianco, un iconico strappo che nacque all’Arena Garibaldi il 19 gennaio 1986, in una gara che ancora oggi i tifosi raccontano come una di quelle partite in cui il Pisa non ha avuto paura di nessuno. La Juventus era davanti a tutti. Il Pisa arrivava con entusiasmo e con la sensazione di potersela giocare. Il Pisa passò avanti con Kieft su rigore. La Juve pareggiò nella ripresa con un altro rigore, trasformato da Platini. L'abbiamo raccontato nei precedenti qualche giorno fa.
Il cimelio. Dentro quella partita ci fu l’azione che fece nascere il cimelio. Su un episodio da palla inattiva, Manfredonia si aggrappò alla maglia di Berggreen e la lacerò. Uno strappo evidente, che restò appeso addosso al giocatore. Berggreen lo fece vedere all’arbitro, senza ottenere niente dal direttore di gara. Oggi con il var non sarebbe stato possibile. Altri tempo. E proprio questo motivo, il non ottenere nulla nonostante la maglia aperta, trasformò quel pezzo di stoffa in un simbolo. A fine gara Berggreen avrebbe dovuto scambiare la maglia con Michael Laudrup, compagno di nazionale, ma Romeo Anconetani aveva già deciso diversamente. promettendola al tifoso Davide Micheli che la consegnò successivamente all'Associazione Cento. Dopo essere finita nelle mani dell’associazione Cento e venne esposta in svariate mostre, ma non è finita qui. L'associazione sportiva La Belle Equipe, nota per aver riportato il ciclismo nelle mura cittadine, realizzò un pezzo unico , una vera e propria divisa da ciclismo per omaggiare quella che è stat definita da La Belle Equipe stessa "la sacra sindone pisana".
L’altra maglia, quella di Michel Platini, ha un sapore diverso. Il cimelio nasce dentro la cultura del collezionismo e delle varianti da magazzino, che nel calcio di quegli anni sono un mondo a parte. Oggi quella maglia è in possesso di Yuri Bianchi. Ed è un cimelio che si porta dietro non solo il nome di Platini, ma anche tutti i dettagli che fanno impazzire chi cerca le match worn. Parliamo di una maglia della Juventus che si strappò leggermente durante la sfida con il Pisa nella stagione 1983/84, scambiata con un calciatore amico. "Particolarita' della maglia", ci racconta Yuri Bianchi, è che "presenta le Stelle d'orate metalliche all' interno della cosiddetta "Scatolina" e non all'esterno come nelle prime 10 giornate. Il bello delle belle maglie è che oltre il Campione che indossava la casacca, sono le varianti che i Magazzinieri improvvisavano a seconda delle disponibilità". Quella di Platini è famosa per il suo percorso successivo: la circolazione, lo scambio, la cura del dettaglio, la vita da cimelio. Ecco perché quello di domani sarà il derby delle maglie strappate.
Michele Bufalino
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