Politica mercoledì 29 ottobre 2025 ore 14:20
Manganellate, nove agenti potrebbero andare a processo

Ceccardi solidale con le forze dell'ordine dopo il caso, “Chi serve lo Stato non va processato, solidarietà alla Polizia”.
PISA — Dopo la chiusura delle indagini preliminari, nove agenti sono ora indagati per eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi per i fatti delle manganellate agli studenti. Alcuni ragazzi finirono al pronto soccorso con contusioni, mentre anche alcuni poliziotti riportarono ferite. Le immagini diffuse in rete scatenarono un’ondata di polemiche a livello nazionale, dividendo politica e opinione pubblica. Dopo aver ricevuto l'avviso di chiusura delle indagini, i nove agenti hanno tempo 20 giorni per chiedere di essere interrogati, accedere agli atti o presentare memorie difensive. Poi, passato questo periodo, la procura potrà chiedere il rinvio a giudizio.
L'inchiesta era relativa alle manganellate durante il corteo studentesco pro Palestina del febbraio 2024. L’episodio, avvenuto nel centro di Pisa quando un cordone di poliziotti bloccò l’accesso alla Torre, coinvolse numerosi studenti delle scuole superiori, tra cui diversi minorenni.
Susanna Ceccardi, parlamentare della Lega, ha espresso pieno sostegno agli agenti di Polizia coinvolti. “Troppo spesso in Italia, quando un agente di polizia interviene per mantenere l’ordine pubblico, scatta la macchina del fango: processi mediatici e giudiziari, indignazione selettiva, accuse di violenza di Stato. È inaccettabile”.
“Le forze dell’ordine – ha aggiunto – non sono il problema, ma la garanzia di sicurezza e legalità. Gli agenti intervengono per evitare che manifestazioni infiltrate da professionisti del disordine degenerino, proteggendo cittadini, commercianti e patrimonio artistico”.
“Mandarne nove a processo per aver fatto il loro dovere – ha proseguito – è uno schiaffo a chi ogni giorno rischia la vita per difendere tutti noi. Noi stiamo con la Polizia senza se e senza ma”.
La deputata ha poi ricordato le misure introdotte dal governo per la tutela del personale in divisa: “Con il Decreto Sicurezza abbiamo previsto un sostegno legale fino a 10 mila euro per cinque fasi di giudizio. Chi difende lo Stato non deve vivere nella paura di finire sul banco degli imputati”
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