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Politica martedì 01 luglio 2025 ore 16:00
"Ziello non attacchi magistratura sul 23 Febbraio"

Il consigliere Pd Bruni critica le parole del deputato leghista sull’indagine per i fatti del 23 Febbraio. "Va rispettata non attaccata"
PISA — “Le parole del deputato Edoardo Ziello, che critica l’indagine sui poliziotti coinvolti nei fatti di Pisa come un ‘attacco alle divise’, rappresentano un pericoloso passo indietro”. Con queste parole Enrico Bruni, consigliere comunale del Partito Democratico, risponde duramente alle dichiarazioni dell’esponente leghista in merito alle indagini sugli agenti che il 23 Febbraio 2024 sono intervenuti durante una manifestazione studentesca.
“Negare la legittimità dell’azione della magistratura significa ignorare il diritto fondamentale alla verifica delle responsabilità – un principio su cui si fondano le nostre istituzioni democratiche”, aggiunge Bruni, che ha rivendicato il dovere di fare chiarezza su un episodio che “ha profondamente indignato la città”.
“Quando ho definito quella violenza agghiacciante – ha proseguito – non mi riferivo solo alla sproporzione dell’intervento, ma anche al rischio che atteggiamenti del genere instillino nella società il messaggio sbagliato: che chi dissente possa essere messo a tacere con la forza”.
Bruni ha difeso la necessità dell’inchiesta, spiegando che “l’indagine della magistratura non indebolisce la Polizia; la protegge dall’arbitrio e preserva la fiducia tra istituzioni e cittadini”. E avverte: “È una garanzia di trasparenza e un avviso che la violenza è intollerabile, anche quando chi la compie indossa una divisa”.
“È inaccettabile – ha continuato il consigliere PD – che chi rappresenta lo Stato consideri normale un uso eccessivo della forza contro giovani inermi. Questo non è ordine pubblico, è repressione”.
Critico anche il giudizio sull’approccio della Lega alla vicenda, “Mi rammarica che dalla Lega arrivi la richiesta di chiudere gli occhi anziché chiedere chiarezza”.
Bruni ha chiuso con un appello, “Continuiamo a chiedere a Ziello, al di là dello schieramento politico, di chiedere scusa agli studenti e alle famiglie offesi e offese dalle sue accuse e offese. A Pisa difenderemo sempre la libertà di manifestazione, la verità e il rispetto reciproco. Quelle manganellate hanno ferito la nostra democrazia; la risposta non è di spegnere il dissenso, ma di alimentare la fiducia nello Stato, nelle istituzioni e nelle regole”.
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