Politica venerdì 19 settembre 2025 ore 07:30
"No alla criminalizzazione degli studenti"

Contini di Una città in Comune si schiera dalla parte degli universitari che hanno protestato contro il genocidio di Gaza, "vittime di una gogna mediatica"
PISA — Non solo non è la prima volta che la lezione di un docente universitario viene interrotta da studenti e studentesse, come forma di rottura della quotidianità accademica, per informare e comunicare su questioni urgenti che riguardano il futuro di tutti noi ma da mesi e mesi gli studenti insieme a un fronte di opinione pubblica sempre più ampio, portano avanti un messaggio semplice nella tragicità: fermare il genocidio.
Parte da queste premesse Giulia Contini di Una città in Comune sottolineando come "gli studenti, per sfondare il muro che in questi anni è stato alzato su quanto avveniva in Palestina e a Gaza hanno svolto iniziative di ogni tipo, dal volantinaggio - ha elencato - alle bandiere sulla Torre di Pisa, dal blocco della stazione a decine di cortei, in cui in alcuni casi sono stati violentemente e immotivatamente manganellati, come il 23 Febbraio del 2024. Studenti e studentesse si sono mobilitati sempre alla luce del sole, mettendoci la faccia, in forma pubblica, rivendicando le azioni compiute".
Ed è esattamente quello che, secondo contini, "è avvenuto anche quando sono entrati nelle aule del Polo Piagge con le bandiere della Palestina per azioni comunicative che, sia ben chiaro, non hanno leso in alcun modo la libertà di insegnamento dei docenti. Nel corso di questa iniziativa di controinformazione è nato lo scontro verbale con il professor Casella, come gli stessi studenti e studentesse promotori dell'iniziativa hanno documentato, spiegando pubblicamente anche in queste ore quanto accaduto. Ma la strumentalizzazione della destra è scattata ad orologeria. E’ partita - ha aggiunto - un vera e propria gogna mediatica contro gli studenti e le studentesse, come se fossero dei “violenti criminali”: una canea bipartisan che passa dal deputato della Lega Ziello che inneggia alla “cura dei manganelli" per gli studenti e le studentesse, a Salvini, Ceccardi, la Ministra dell’Università. La narrazione della destra intorno a questi fatti è chiara, un copione già visto: delegittimare e criminalizzare totalmente qualsiasi tipo di lotta per la Palestina, le motivazioni stesse della lotta, e distogliere l'attenzione mediatica dall'escalation del genocidio drammaticamente in corso. Così l'interruzione della lezione nella nostra Università diventa ad arte un caso nazionale, mentre cala il silenzio (non a caso) sull’aggressione subita negli scorsi giorni da alcuni manifestanti accoltellati dai fascisti a Roma al ritorno da un corteo per la Palestina".
E poi c'è la realtà. "La realtà - ha concluso Contini - è che la protesta per fermare il genocidio cresce sempre più negli atenei di tutto il mondo e in Italia, con un protagonismo decisivo di studenti e studentesse dentro e fuori i luoghi della formazione, conquistandosi con la lotta e con la rottura di spazi spesso negati".
Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI