Attualità lunedì 01 settembre 2025 ore 08:30
Pisa non dimentica il 31 Agosto '43

Cerimonia in memoria del primo bombardamento sulla città. Il sindaco Conti, "Dal dolore un impegno quotidiano per costruire la pace"
PISA — Un dolore inciso nella memoria collettiva. Ieri la città si è fermata per ricordare il primo bombardamento avvenuto il 31 Agosto 1943. Una tragedia immane, 952 vittime ufficiali, migliaia di feriti, edifici sventrati, famiglie spezzate. Alla cerimonia commemorativa è intervenuto il sindaco Michele Conti, che ha pronunciato un discorso denso di emozione e consapevolezza storica, tracciando un filo tra il passato di distruzione e l’urgenza attuale di non cedere alla rassegnazione.
"Il 31 agosto 1943 Pisa fu travolta dalla violenza della guerra", ha ricordato il sindaco. "In pochi minuti, le bombe devastarono i quartieri, abbatterono ponti e fabbriche, ridussero in macerie intere strade". Nel suo intervento, Conti ha evocato immagini forti: gli archi del Cimitero di via Pietrasantina usati per raccogliere i cadaveri, la Saint Gobain distrutta nel momento della pausa pranzo, i Lungarni colpiti e il quartiere di Porta a Mare “polverizzato”. Ha riportato le parole dei testimoni, "Scappavano come animali impauriti, gridavano: è la fine del mondo".
Una ferita che, a ottantadue anni di distanza, resta viva nella coscienza della città. "Oggi ci ritroviamo qui per onorare quelle vittime e rinnovare un impegno: quello di non dimenticare", ha detto. La memoria, ha spiegato, non è solo un dovere verso chi ha perso la vita, ma uno strumento per leggere il presente con maggiore lucidità, "Anche oggi le guerre non sono un ricordo lontano, ma una tragica realtà. Dall’Ucraina a Gaza, passando per Gerico, città amica di Pisa, il sangue continua a scorrere".
Conti ha poi richiamato le parole della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, condividendone il monito contro l’assuefazione alla guerra e il richiamo alla proporzionalità delle reazioni militari. "Qui a Pisa, città che ha conosciuto il dramma dei bombardamenti, queste parole hanno un significato ancora più vicino", ha spiegato.
Nel suo intervento non è mancato un riferimento al presente amministrativo, "Il patto con Gerico, la collaborazione con le città gemellate, i progetti educativi per i nostri giovani non sono gesti formali, ma strumenti concreti per costruire la pace". Un appello chiaro anche alle nuove generazioni, “Il dovere di ciascuno è rinnovare ogni giorno il patto con la memoria dei nostri nonni e dei nostri genitori, che dalle macerie seppero rialzarsi con sacrificio e speranza".
Poi un ultimo pensiero, sobrio e diretto, "Rendo omaggio alla memoria delle vittime del bombardamento di Pisa, e rinnovo l’impegno della nostra comunità a custodire la memoria del sacrificio passato e a praticare la pace guardando al presente e al futuro"
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