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Politica lunedì 04 agosto 2025 ore 17:30

Riparte la Zona rossa alla stazione

Con richiesta dal Sindaco Conti torna la zona rossa. Critiche da Diritti in comune, “Si colpiscono i più deboli, non si risolvono i problemi”.



PISA — Da oggi la zona stazione di Pisa torna ufficialmente “zona rossa”, per effetto di una nuova ordinanza prefettizia. Si tratta della seconda attivazione nel 2025, dopo quella già adottata tra Gennaio e Febbraio. Anche stavolta il provvedimento arriva su richiesta del Sindaco Michele Conti e si inserisce nel quadro degli strumenti suggeriti dal Ministero dell’Interno per il presidio delle aree urbane considerate più problematiche.

Ma le reazioni non si sono fatte attendere. Tra le più critiche, quella del gruppo consiliare Diritti in comune, che ha parlato di “provvedimento inefficace e strumento di esclusione sociale”. In una nota inviata alla stampa, si mette in discussione la reale utilità dell’ordinanza e si sottolinea come “non vi siano dati oggettivi sulla pericolosità della zona, ma solo richiami generici alla percezione d’insicurezza”. Una misura che – viene sottolineato da Ciccio Auletta – “finisce per colpire persone ai margini, senza dimora, stranieri irregolari, persone con dipendenze”.

Il provvedimento vieta la permanenza in zona stazione a chi ha riportato condanne penali e viene ritenuto potenzialmente pericoloso sulla base di “atteggiamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti”. Una definizione, secondo i firmatari della nota, troppo vaga e suscettibile di interpretazioni arbitrarie. “Si colpisce la libertà di movimento e si rischia di aggravare l’emarginazione di chi ha già vissuto percorsi di esclusione”, si legge nel comunicato.

Viene inoltre ricordato che già a Febbraio una rete di associazioni e movimenti aveva espresso forte dissenso verso il provvedimento, contestando anche il decreto Sicurezza in discussione in Parlamento. “L’esperienza della prima zona rossa – viene scritto – si è conclusa senza effetti visibili, tanto che non fu prorogata. Oggi si ripropone con la stessa logica emergenziale, senza interventi strutturali di contrasto alla povertà, all’emarginazione, alla dipendenza”.

Nel mirino anche la dinamica politica dell’iniziativa, “Il ripristino della zona rossa pare più una bandiera elettorale della destra – si legge ancora – che una misura fondata su reali esigenze di sicurezza. Lo dimostra il fatto che a rivendicarne la paternità sia l’onorevole Ziello, che però non fa parte del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica”.

Infine, Diritti in comune propone un’alternativa: “Serve un’altra idea di sicurezza, fatta di politiche sociali, accoglienza, lavoro, spazi aggregativi e contrasto concreto alle dipendenze. Scelte che non si traducono facilmente in consenso elettorale, ma che costruiscono una città più giusta e più vivibile”


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