Spettacoli martedì 24 gennaio 2023 ore 09:49
Si rialza il sipario del Teatro Nuovo
Giovedì 26 Gennaio primo appuntamento di un cartellone di 60 eventi targati Binario Vivo. In scena la Carrozzeria Orfeo con "Thanks for Vaselina"
PISA — Il sipario al Teatro Nuovo si rialza e porta in scena la Carrozzeria Orfeo con Thanks for Vaselina. Sarà il primo di un cartellone di 60 eventi tra spettacoli di teatro contemporaneo per adulti e bambini, rassegna musicale e stand up comedy.
Un grande ritorno a casa per l’associazione Binario Vivo dopo una prima parte della stagione teatrale itinerante “Teatro Necessario”. Il cammino dell’associazione di promozione culturale, che per anni ha animato il Teatro Nuovo di Pisa, continua riaprendo il sipario del Teatro di piazza della stazione e riallacciando antiche e nuove connessioni. Binario Vivo rinnova così la sua mission: porsi come presidio culturale nel quartiere di Mezzogiorno “uno spazio libero in cui poter dar forma alle idee e aperto all’intera comunità, dal bambino allo studente, dal lavoratore al pensionato - commenta il direttore artistico Carlo Scorrano - Ringraziamo innanzitutto il Dopolavoro Ferroviario per averci affidato nuovamente la gestione del Teatro Nuovo, Fondazione Pisa e Unicoop Firenze per sostenerci ogni anno e i nostri convenzionati. Un ringraziamento di cuore va al nostro pubblico che continua a seguirci rendendo possibile tutto questo”.
Carrozzeria Orfeo farà tappa al Teatro Nuovo di Pisa per il secondo anno consecutivo, dopo il successo dello scorso anno che aveva fatto registrare in pochi giorni il tutto esaurito. Giovedì 26 gennaio alle 21, Carrozzeria Orfeo porterà in scena un cult per i 10 anni dal suo debutto, dal titolo “Thanks for Vaselina”.
"Uno spettacolo che ha girato i più grandi teatri d’Italia strappando applausi fragorosi e ottenendo il favore della critica. Thanks for Vaselina - si legge in una nota di Teatro Nuovo- racconta la storia di esseri umani sconfitti, abbattuti, lasciati in un angolo dal mondo che prima li ha illusi, sfruttati e poi tragicamente derisi. È il controcanto degli “ultimi” e degli esclusi dal mondo del successo e del benessere. In un esistenzialismo da taverna dove ogni desiderio è fallimento, genitori disperati e figli senza futuro combattono nell’istante che è concesso loro per la propria sopravvivenza, vittime e carnefici della lotta senza tempo per il potere e per l’amore, in un continuo movimento tra realtà e assurdo, sublime e banale".
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