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Lavoro sabato 27 febbraio 2021 ore 10:41
La Uiltrasporti Toscana risponde ad Amazon

"Inaccettabile che i corrieri siano costretti a lavorare in situazioni di rischio" scrivono dal sindacato, mentre prosegue lo sciopero a Montecchiello
PISA — Secca replica di Uiltrasporti Toscana alla nota di Amazon, diramata a seguito del presidio dei corrieri al magazzino di Montacchiello, periferia di Pisa. Lo sciopero, lo ricordiamo, riguarda i lavoratori di alcune ditte che svolgono le consegne per Amazon, ditte che avrebbero fatto ricorso alla cassa integrazione.
"In riferimento alla nota stampa di Amazon sullo sciopero che i lavoratori e la Uiltrasporti stanno portando avanti ormai da tre giorni nella realtà di Montacchiello - scrivono dal sindacato -, non sappiamo bene cosa sia “il codice di condotta” menzionato nella stessa nota anche perché sembra riferito alle aziende fornitrici e quindi non certo condiviso con i lavoratori e le loro rappresentanze. Non sappiamo neanche cosa sia lo “stretto contatto” con le Aziende che forniscono il servizio ma rileviamo nei fatti che questo si traduce, a volte, in una consegna ogni tre minuti che costringe i corrieri ad operare in situazioni che possono mettere a rischio la propria e la altrui incolumità. Il risultato di questo contatto non è certo l’assegnazione di un giusto carico di lavoro. Il codice che sicuramente deve essere rispettato è quello della strada!"
"Rimaniamo inoltre basiti - proseguono dal sindacato - di fronte alla definizione che le attività di Amazon sarebbero un “business stagionale”! Amazon da oltre un anno registra un incremento costante e progressivo del proprio giro di affari e non ci sembra proprio che questo sia assimilabile ad un’attività collegata con la “bella stagione”. Crediamo invece che il committente stia sempre più ricercando di aumentare i margini di profitto attivando una serie di misure tese a rilevare ogni elemento utile ad incrementare la produttività di ogni segmento della filiera".
"La Uiltrasporti è un sindacato che predilige il confronto e gli accordi - concludono -. Con la stragrande maggioranza dei fornitori di Amazon abbiamo infatti sottoscritto intese che cerchiamo di far applicare a tutti i fornitori in modo da non creare un dumping interno a scapito dei lavoratori. Purtroppo la Trasline sembra pretendere trattamenti peggiorativi per i suoi dipendenti e questo per noi è inaccettabile! E’ inaccettabile che sui lavoratori gravi una franchigia doppia rispetto agli altri come è inaccettabile il ricorso alla cassa integrazione che la stessa azienda ha attivato".
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