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Attualità venerdì 14 giugno 2019 ore 20:00

Una grande finestra sulla storia del Mediterraneo

Grande fermento per l'inaugurazione del museo delle navi antiche. Conti: "Uno degli eventi più importanti e attesi dell’archeologia italiana"



PISA — 4700 metri quadri di superficie espositiva e 47 sezioni divise in 8 aree tematiche nelle quali saranno esposte sette imbarcazioni databili tra il III secolo a.C. e il VII secolo d.C. e circa 8mila reperti: apre ufficialmente al pubblico il Museo delle Navi Antiche di Pisa, dopo un percorso di ricerca e restauro durato vent’anni. La cerimonia di inaugurazione alla presenza di Alberto Bonisoli, ministro per i Beni e le attività culturali, si terrà domenica 16 giugno alle 18 agli Arsenali Medicei.

"Siamo orgogliosi della chiusura di un percorso che in vent'anni ha coinvolto più di 300 persone dalle professionalità più disparate: archeologi, architetti, storici dell'arte, restauratori e il personale tecnico delle sovrintendenze – dice Andrea Camilli, responsabile di progetto per la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Pisa e Livorno – . C'è un'enorme soddisfazione nel constatare che una struttura statale ha realizzato una grande opera come questa: quasi 5mila metri quadri, innovativi anche sul piano museale. Si tratta del più grande museo di imbarcazioni antiche esistente. L'esposizione, inoltre, è costruita con un tipo di linguaggio che avvicina il pubblico all'archeologia. Abbiamo eliminato il 'feticismo del reperto', rimuovendo il più possibile le barriere visibili che separano l’utente dall’oggetto, rendendolo apparentemente a portata di mano del visitatore. Anche l'area dedicata alle alluvioni, dove una parete scaffalata rivela con le consuete cassette di deposito i materiali rinvenuti dopo un'alluvione catastrofica, introduce alla tematica della ricerca. Il linguaggio del museo non punta a stupire, ma utilizza un sistema di comunicazione plurilivello che non eccede nel multimediale e ricontestualizza la narrazione con accuratezza storica e scientifica".

“E’ con grande emozione che da Sindaco di Pisa mi appresto a vivere un momento epocale, atteso da quasi venti anni dalla città - commenta il sindaco Michele Conti- l’inaugurazione del Museo delle Navi Antiche. Emozione, ma anche consapevolezza dell’importanza che questo Museo avrà non solo per la conoscenza universale, essendo considerato uno degli eventi più importanti e attesi dell’archeologia italiana fin dal 1998, anno della fortuita scoperta dei relitti navali eccezionalmente conservati, ma anche per il futuro della nostra città. Occorre dunque che Pisa si faccia trovare all’altezza di questa nuova sfida che si apre con l’inaugurazione: quella di cogliere l’opportunità di un’ulteriore crescita culturale dell’intera comunità e, contestualmente, quella di inserire il museo all’interno di un sistema integrato di offerta culturale e turistica per mostrare a tutto il mondo il prezioso patrimonio storico-artistico del nostro territorio, finalmente restituito alla piena fruizione pubblica. Per la concreta opportunità di far rivivere a tutti i cittadini, mediante un moderno allestimento, un viaggio nel mare dell’antichità che caratterizza il museo, corre l’obbligo di ringraziare i funzionari del Ministero e della Soprintendenza per i Beni Culturali unitamente a tutti gli studiosi e i professionisti che hanno portato avanti un progetto ambizioso e lungimirante, dalla scoperta delle navi fino al traguardo dell’inaugurazione di domenica prossima".

"E' nostra intenzione - aggiunge Conti- trasformare l’area degli Arsenali nel maggior polo di attrazione turistica di Pisa dopo Piazza dei Miracoli. Quello che era il punto di accesso in città delle navi, ancor prima dell’epoca della Repubblica Marinara, vogliamo che diventi il segnavia di tutti gli itinerari turistici di Pisa, verso la Torre pendente da un lato, verso i musei e le bellezze dei Lungarni dall’altro. Sono convinto che l’apertura del Museo delle Antiche Navi renderà più attrattivi anche gli Arsenali Repubblicani, la Torre Guelfa e il Fortilizio agli occhi di chi, come partner interessato a investire in cultura, avrà l’ambizione di inserirsi in un contesto di livello nazionale e internazionale, integrandosi con la già ampia offerta culturale e turistica della città”.


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