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Attualità martedì 14 gennaio 2025 ore 10:30

Unipi, sostenibilità e benessere obiettivo lontano

Secondo uno studio dell'Università di Pisa nessuna nazione soddisfa insieme benessere socioeconomico e sostenibilità ambientale.



PISA — Un recente studio condotto da Tommaso Luzzati dell’Università di Pisa e Gianluca Gucciardi dell’Università di Milano-Bicocca, pubblicato sulla rivista Ecological Indicators, lancia un messaggio chiaro: nessun Paese al mondo riesce a coniugare pienamente benessere socioeconomico e sostenibilità ambientale. Lo studio si basa sulla teoria della “ciambella” di Kate Raworth, che definisce lo “spazio sicuro e giusto” per l’umanità, un equilibrio tra i bisogni sociali e i limiti ecologici planetari.

Nonostante criteri meno rigidi rispetto a quelli utilizzati in precedenti analisi, i risultati restano sconfortanti. Nei 81 Paesi esaminati, le nazioni più ricche superano i limiti ambientali, mentre quelle più povere non raggiungono i parametri minimi di benessere sociale.

“Abbiamo trovato che 26 Paesi rispettano i parametri socioeconomici,” spiega Luzzati. “Tra questi, i primi posti sono occupati da Paesi scandinavi, insieme a Belgio e Svizzera. L'Italia, al 19º posto, ottiene la sufficienza, superando Portogallo, Spagna e Ungheria.”

Sul fronte ambientale, sono invece 31 i Paesi del sud globale a rimanere entro i limiti, tra cui Malawi, Bangladesh e Nigeria. Alcuni Stati, come Messico, Costa Rica e Cina, si avvicinano al modello della “ciambella”, ma nessuno lo raggiunge.

Lo studio ha analizzato sei indicatori ambientali, tra cui emissioni di CO2 e impronta ecologica, e undici socioeconomici, come aspettativa di vita e qualità della democrazia.

“Anche con criteri meno rigorosi, nessun Paese attualmente si salverebbe,” conclude Luzzati. “Il divario da colmare nelle politiche sociali e ambientali è ancora enorme.”


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