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Cronaca martedì 24 giugno 2014 ore 18:05

Sel, "La fusione non era nei patti. Così non si vota"

Il partito nella maggioranza di Governo regionale sostiene la holding per gli aeroporti toscani e preme per un consiglio comunale straordinario



PISA — Non voteranno a favore. Ma ammettono di non voler votare contro. Quindi il primo luglio, quando il consiglio regionale della Toscana dovrà votare la variante al Piano di indirizzo territoriale, Sel potrebbe astenersi e non garantire il suo appoggio, spaccando, di fatto, la maggioranza della quale fa parte. E che rischia di trovarsi in difficoltà, se si considera che "già due consiglieri Pd di Prato hanno votato contro l'adozione della variante". 

Ma non è questo che vuole Sel Toscana. Quello che vuole è che si mantengano i patti: "Quelli - spiega Carlo Scaramuzzino, presidente dell’assemblea regionale Sel - che abbiamo preso con gli elettori sottoscrivendo il programma di governo". In quel programma, ricordano anche Francesco Cecchetti, segretario provinciale, i consiglieri comunali di Pisa Simonetta Ghezzani e Armando Paolicchi e l’assessore comunale Dario Danti, si parlava di holding, non di fusione. "L’idea di un sistema aeroportuale toscano integrato - spiega Sel -, governato da una holding a maggioranza pubblica, con funzioni diverse tra i due scali per evitare una concorrenza fratricida, era parte dell’Accordo di programma della coalizione Toscana Democratica, programma che per noi costituisce un doveroso riferimento".

"Quella dell'aeroporto - ha sottolineato Ghezzani - è una sconfitta non solo per la battaglia in difesa dell'aeroporto ma anche per la democrazia in generale, visto che la partita è stata sottratta al consiglio regionale. Però ora non ci possiamo fermare, la politica deve proseguire".

Il primo passo di Sel è un documento, approvato all'unanimità dall’assemblea regionale di Sel riunita a Firenze. 

“Con l’acquisto da parte di Corporacion America della maggioranza delle azioni di Sat e l’Opa già realizzata su Adf Firenze - scrive Sel nel documento -, il futuro del sistema aeroportuale toscano cambia notevolmente scenario, senza che sia avvenuto un confronto e un dibattito politico indispensabile su un tema di così grande rilevanza strategica ed economica. Le forze sociali, i partiti, le assemblee elettive, sono state espropriate del potere decisionale vero e le scelte sono state prese da pochissime persone in luoghi diversi da quelli democraticamente preposti. Questo esito, di cui il Governo regionale si assume la responsabilità politica, fa perdere le garanzie che si volevano ottenere con la realizzazione di una holding sotto il controllo pubblico, per la quale eravamo da sempre favorevoli e che abbiamo sostenuto in consiglio regionale insieme a tutta la maggioranza di centrosinistra".

Poi lo precisano, mentre si augurano che la parte pubblica, che ora ha più del 30 per cento, impedisca la fusione: "Non siamo contro gli investimenti privati". Quello che preoccupa Sel è che "aver perso il controllo, la maggioranza pubblica, costituisce una condizione pericolosa e irreversibile che rischia di pregiudicare il futuro, anche in relazione al nuovo corso governativo che fa della vendita di asset strategici a interessi stranieri uno dei cardini e dei vessilli della propria politica. La tesi secondo la quale una holding viene comunque realizzata e che questa ha interesse a far funzionare entrambi gli scali, non appare convincente. Riteniamo che le logiche del puro profitto che naturalmente persegue un privato – che nel caso della Sat non ha nemmeno mai presentato un piano industriale - porteranno a sacrificare un polo rispetto all'altro, con problemi per la tutela dell’ambiente, del lavoro e degli interessi dell’economia locale. Temiamo per la quantità e la qualità dei posti di lavoro dei due scali, poiché sappiamo che il lavoro è spesso il primo fattore che si colpisce per incrementare gli utili".

A preoccupare Sel, poi, ci sono la quantità di opere idrauliche che sarebbero necessarie per l'allungamento di Peretola e i servizi necessari, che si uniscono a quelle per il mantenimento dell'oasi Wwf e per il fatto che "su quella Piana ci vogliono mettere troppa roba, tutto non ci sta, neppure con le palafitte. Noi continuiamo a sostenere che il Parco agricolo della piana di Sesto debba essere tutelato, che non si debba intervenire sull’ampliamento di Peretola con denaro pubblico (a maggior ragione oggi), che gli scali di Pisa e Firenze debbano rimanere complementari e non in competizione. Nessuna fusione delle due società di gestione scali dovrà essere concessa. I soci pubblici detengono ancora una quota azionaria che consente di impedire questa operazione. Attraverso tutte le nostre rappresentanze istituzionali, locali, regionali nazionali, proseguiremo a batterci per questi obiettivi”.

A complicare la questione, secondo Sel, c'è il fatto che "le persone coinvolte non sono super partes: il presidente Enac Vito Riccio da 13 anni segue Eurnekian nei suoi affari in Italia e Vito Gamberale è membro della delegazione Psi per la costituzione del governo Renzi. Stiamo facendo e faremo ancora iniziative parlamentari perché Riccio non sia più presidente Enac".

Mentre i consiglieri comunali si sono impegnati a chiedere al sindaco di convocare un altro consiglio comunale straordinario e aperto.  


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