Politica sabato 14 settembre 2024 ore 19:00
Società della Salute, Pisa minaccia l'uscita
Il Comune punta a uscire dal consorzio e si scatena il dibattito politico in città: critiche anche dall'assessora regionale Spinelli
PISA — La nomina della nuova presidente della Società della Salute della Zona Pisana, l'assessora cascinese Giulia Guainai, è soltanto una delle notizie dopo l'ultima assemblea dei soci. Durante la quale, appunto, l'amministrazione comunale di Pisa ha deciso di abbandonare il consorzio.
Una scelta che ha immediatamente creato clamore e che, in ambito politico, ha dato modo di dibattere. A cominciare dall'assessora regionale alle Politiche sociali, Serena Spinelli. "La scelta di uscire dalla Società della Salute è decisamente avventata - ha commentato - le linee di indirizzo ministeriali, gli investimenti che stiamo realizzando con il Pnrr, le risorse del Fondo Sociale Europeo sono tutti elementi che vanno nella direzione di rafforzare l’integrazione sociosanitaria nell’assistenza territoriale".
"Quello toscano è a tutti gli effetti un modello gestionale integrato e all’avanguardia, che si trova a dover reggere i tagli imposti dal Governo su sanità e sociale - ha aggiunto - scelte come quella del Comune di Pisa mettono a rischio la qualità e i servizi per i cittadini toscani. Convocherò al più presto in Regione i sindaci della conferenza zonale per approfondire lo stato di salute del consorzio e le ripercussioni di questa scelta".
Toni simili sono stati usati da Paolo Martinelli, capogruppo de La Città delle Persone. "Penso che sia una scelta sciagurata, una mossa politica cinica che condanna i pisani all'isolamento, a servizi minori e peggiori - ha detto - Conti e la Lega gettano la maschera e svelano un piano che costruivano da tempo, che abbiamo più volte denunciato e che va fermato".
"Le risorse per il sociale e per i servizi sanitari arriveranno sempre di più a livello zonale e, semmai, servirà ancora di più una capacità di programmazione congiunta - ha concluso - i bisogni e le povertà non si fermano sui confini del comune di Pisa, la presa in carico in risposta non si può rimandare ad una gestione feudale dell'assistenza. Serve invece lavorare insieme per risposte multidimensionale ai bisogni dei cittadini che integrino sempre più politiche sociali, del lavoro, abitative e sanitarie, e non interventi frazionati".
Fortemente critico anche Ciccio Auletta, capogruppo di Diritti in Comune. "L'uscita del Comune di Pisa dalla è un cavallo di battaglia della sua campagna elettorale del 2018 - ha commentato - si tratta di un fatto inaudito in quanto non esiste alcun atto di Giunta che indichi questo percorso, né nulla si dice al riguardo nello stesso programma di mandato del sindaco. Pretendiamo, come ribadiamo da mesi, chiarezza e di trasparenza: stiamo andando al collasso dei servizi e servono delle risposte pubbliche. Noi continueremo a chiedere l’assunzione di responsabilità di tutte le componenti del consorzio, a partire dal Comune di Pisa".
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