Perché in Italia è vietato inneggiare a una strage di ebrei (e il diritto al dissenso non c’entra nulla)
Cronaca mercoledì 29 gennaio 2014 ore 13:19
Studiosi e amministratori, il prefetto premia 11 persone
A chi ha ricevuto i diplomi di benemerenza del Presidente della Repubblica, Tagliente ha chiesto di porsi come esempio da emulare
PISA — Speciali benemerenze verso la Nazione. Per questo il prefetto Francesco Tagliente ha consegnato 11 onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana ad altrettante persone che si sono distinte "nel campo delle lettere, delle arti, della economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici e umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari”.
L’evento è stato occasione per una riflessione condivisa sui valori civici che, come ha sottolineato Tagliente, "devono ispirare l’azione delle Istituzioni e dei cittadini".
“Avvertiamo tutti – ha detto il Prefetto – le preoccupazioni delle famiglie, della società e delle Istituzioni per il delicato momento che l’economia italiana sta attraversando. È proprio in questi momenti di difficoltà economica che dobbiamo ispirare le nostre azioni a un profondo senso etico, ognuno secondo il ruolo svolto nella società, sia come Istituzione che come cittadini”.
Si è quindi proceduto alla consegna delle onorificenze Omri, conferite dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, iniziando dal sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini.
A seguire, il Prefetto ha consegnato i diplomi di benemerenza agli altri insigniti: Alessio Anselmi, Manrico Baldeschi, Giovanni Calabrò, Michele Contino, Francesco De Martino, Michele Fiaschi, Claudio Gelli, Giuliano Granata, Francesco Marchetti e Massimo Giovanni Messina.
“Cari insigniti – ha concluso il Prefetto – ora più che in passato vi viene richiesto di porvi come esempio da emulare. Il mio auspicio e il mio invito è di interpretare attivamente questo ruolo, contribuendo così a mantenere alto il livello di civiltà, di cultura e di sensibilità del nostro popolo”.
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