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Attualità lunedì 28 settembre 2020 ore 11:04
"Territorio pisano in caduta libera"

Nuovo "letterina" promemoria dell'associazione Amici di Pisa, che elenca "le magagne pisane che tutti fanno finta di non vedere"
PISA — “Mentre
questa città continua a colare a picco (come da 30 anni a questa
parte) - scrive il presidente degli Amici di Pisa, Franco Ferraro -, continua il "sacco di Pisa": dopo il dolorosissimo
caso dell' Aeroporto,
la cui tragica fusione gestita dal mondo politico in modo
agghiacciante che si spinge e si spende per la costruzione di un suo
doppione a Firenze – in barba al territorio della Piana di Sesto e
Campi - che non potrà non danneggiare lo sviluppo del “Galilei”,
la chiusura della sede pisana della Banca
d'Italia
che fino a non molti anni fa occupava il prestigioso Palazzo
Franceschi in San Martino, il commissariamento della CCIAA
pisana
che verrà accorpata con quella di Massa e di Lucca – e vi
immaginate che interesse per lo sviluppo economico pisano si potrà
fare!-, lo sbriciolamento delle funzioni della Motorizzazione
di Pisa
dove per fare gli esami e le prove tecniche dei veicoli si deve
andare a Lucca o Livorno! -, delle intenzioni nella zona del
Cuoio-empolese di depotenziare il Tribunale
di Pisa
per far nascere quello di Empoli - anziché arricchire quello alfeo
delle tanto attese sedi distaccate della Corte d'Appello e del TAR -,
della chiusura della sede di piazza dei Cavalieri del Genio
Civile
i cui dipendenti a fine anno verranno trasferiti (guardate caso) tra
Livorno e Firenze, ora è la volta dell’ennesima
mareggiata
che tra travolto il Litorale Pisano, facendo danni ovunque, agli
stabilimenti balneari alle spiagge che non ci sono più.
Il Progetto
della Darsena Europa di Livorno,
anch’esso doppione di Piombino (come Peretola, in chiave
aeroportuale lo è di Pisa) cavalcato con faciloneria e inusitato
attaccamento dalla classe politica regionale non
potrà non avere gravissime conseguenze
–peraltro già ammesse dal presidente dell’Autorità Portuale
Corsini seppur in modo limitato, dice- sul territorio pisano.
Un territorio sempre più inerme, sempre sbattuto come una “canna al vento” tra mirabolanti promesse politiche in campagna elettorale (7 milioni di passeggeri per il “Galilei”, ferrovia veloce tra Firenze-Pisa, tangenziale Nord Est) e sostanziale ignavia generale dei suoi maggiorenti, pavidi e ben intenzionati al tornaconto personale. Proprio per questo motivo, gli “Amici di Pisa” per Statuto, sono “chiamati a battaglia” – usando un termine giocopontesco - per il territorio: le “letterine” sono una delle chiavi che hanno in mano, spesso ignorate da chi deve invece, contribuire ad aprire una profonda riflessione, un dibattito per invertirne la tendenza. Ecco perché siamo sempre costretti a replicarle. Con dolore. Alla prossima”.
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