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Attualità domenica 19 maggio 2024 ore 18:19
Trapianti di fegato, Pisa fa scuola

I medici dell'unità di trapiantologia del fegato dell'unipi in congresso per i risultati ottenuti nella perfusione del fegato
PISA — Due dei principali congressi internazionali sul trapianto epatico, quello di Madrid organizzato dalla Esot-European society for organ transplantation e quello di Houston della Ilts-International liver transplant society hanno visto protagonisti i medici dell’unità operativa di chirurgia epatica e del trapianto del fegato dell’ospedale di Pisa.
Il lavoro presentato nei due congressi è l’illustrazione dell’esperienza fatta attraverso l’utilizzo della perfusione normotermica regionale associata all’utilizzo della perfusione ex-situ dei fegati provenienti da donatori Dcd (Donation after cardiac death) anziani.
“La particolarità della nostra esperienza - spiega Davide Ghinolfi, direttore facente funzione dell’Unità operativa - è che i tempi per l’accertamento di morte cardiaca in Italia sono di 20 minuti, 4 volte superiori agli altri Paesi. Questo in teoria espone gli organi prima del prelievo ad un rischio maggiore di danno ischemico. I nostri donatori hanno inoltre una età media molto superiore a quella degli altri Paesi e quindi la combinazione dei tempi di ischemia con l’età rende questi organi più rischiosi dal punto di vista dei risultati. Nella nostra esperienza abbiamo utilizzato una combinazione di tecnologie che permette la perfusione del fegato, tecnica che permette all'organo di sopravvivere fuori dal corpo per un certo numero di ore, sia nel donatore che fuori dal corpo una volta che è stato prelevato, che ci hanno permesso di ottenere risultati assolutamente sovrapponibili a quelli di altri Paesi dove l’ischemia è solamente 5 minuti e l’età media dei donatori è di poco superiore ai 40 anni. Si tratta di un piccolo miracolo tecnologico che ci ha permesso fino ad ora di trapiantare 16 pazienti con ottimi risultati.”
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