Birra toscana: norme, soldi e promozione in arrivo
di Davide Cappannari - lunedì 02 agosto 2021 ore 06:54
Dal Caffè della Versiliana di Romano Battaglia, a Marina di Pietrasanta, in seno alla rubrica Salubre, il 26 luglio scorso si è parlato di birre artigianali e del futuro della Toscana in questo settore produttivo relativamente giovane per la nostra regione.
L’evento, condotto dal giornalista Fabrizio Diolaiuti, ha visto la partecipazione di tante personalità delle istituzioni e del movimento birrario locale, che certamente avranno un ruolo fondamentale nel favorire lo sviluppo della filiera brassicola toscana. Sono intervenuti sul palco: Stefania Saccardi, Vicepresidente della Regione e Assessore con deleghe all’Agricoltura; Gennaro Gilimberti, dirigente della Regione Toscana; Francesco Tapinassi, direttore di Toscana Promozione; Francesco Mancini, referente toscano di Unionbirrai, ma anche il mastro birraio del Birrificio del Forte di Pietrasanta (LU); Antonio Massa, capogruppo del progetto Hops Tuscany (ne abbiamo parlato qui) e mastro birraio del Birrificio del Valdarno Superiore di Pergine Valdarno (AR); Fabrizio di Rado, capogruppo del progetto Quali-Birre e mastro birraio dell’Opificio Birrario di Lorenzana (PI); Renato Nesi, scrittore e professore ITS - Marketing e Comunicazione Agroalimentare e Turismo; Simone Bonini, maestro del gelato, esperto di comunicazione e marketing e conduttore di Perdersi in Toscana (la trasmissione su Gambero Rosso HD - canali 132 e 412 di Sky.
Al netto del grande interesse che ha destato l’evento tra appassionati e addetti ai lavori (e che vi consiglio di rivedere a questo link) a mio avviso i passaggi più importanti sono stati quelli raccontati dall’Assessore Saccardi e dai tecnici regionali, che di fatto, e per la prima volta, hanno confermato pubblicamente di essere al lavoro per favorire la nascita e lo sviluppo di una filiera brassicola regionale.
“Normalmente, nell’immaginario collettivo, la filiera brassicola, è qualcosa che si rimanda ai paesi mitteleuropei - racconta Gennaro Gilimberti, dirigente della Regione e agronomo - e non sempre si immagina che in una realtà come quella italiana, in una regione come la Toscana, possa essere qualcosa di più di un fenomeno estemporaneo, anzi è qualcosa che ha dei numeri robusti.” Poi snocciola alcuni dati: “In Regione Toscana ci sono circa 20 mila ettari investiti nella produzione di orzo e negli ultimissimi anni c’è stata un’escalation nella produzione del luppolo [...] qualcosa di sorprendente, ma che nei numeri sta crescendo in modo esponenziale” spiegando che il settore interessa molto alla Regione e qualcosa si sta già muovendo a tal proposito.
Stefania Saccardi, parlando della programmazione delle risorse europee per gli anni 2021-2022, ha dichiarato: ”già in questi due anni sono state stanziate risorse importanti, circa 350 milioni di euro, da investire in agricoltura [...] stiamo prevedendo delle misure che possano andare a sostenere le aziende che investono su questo settore, sia per la parte più propriamente agricola, cioè per la coltivazione dell’orzo, del luppolo e di ciò che è necessario per la realizzazione della birra, ma anche per gli investimenti per la realizzazione dei birrifici.
Poi l’annuncio tanto atteso: “Al di là di questo c’è anche una proposta di legge, giacente presso il Consiglio Regionale, che andremo a discutere e che a mio parere dovrà tendere a rafforzare ancora di più il concetto di filiera toscana - chiosa Saccardi - Non dimentichiamoci che il brand Toscana è molto apprezzato a livello internazionale [...] andando a rafforzare il concetto di toscanità della birra potremo fare il bene del nostro territorio e di tante aziende e persone che lavorano su questo fronte.” Conclude la vicepresidente della Regione.
Francesco Tapinassi, dirigente di Toscana Promozione, ha introdotto il concetto di turismo enogastronomico intorno alla birra: “Il primo attrattore della Regione Toscana è l’enogastronomia, questo ci ha motivato sul rafforzare la promozione del turismo enogastronomico, recuperando un bellissimo progetto: Toscana Promozione a Tavola” progetto che comprenderà anche i birrifici toscani e le aziende che parteciperanno alla nascita ed allo sviluppo della loro filiera.
Passando alle conclusioni, si è trattato di un evento molto interessante nell’ambito del quale sono stati presentati anche i risultati dei due progetti finanziati negli anni scorsi dalla Regione: HopS Tuscany e Quali-Birre. Del primo ve ne ho già parlato nell’articolo precedente, per quanto riguarda Quali-Birre spero di poter scrivere a breve un pezzo dedicato. Certamente la parte più intrigante è stata quella legata alle dichiarazioni dei politici e dei tecnici della Regione che, seppur in un contesto dal sapore divulgativo, hanno confermato un interesse attivo da parte delle istituzioni per lo sviluppo di una filiera brassicola, annunciando imminenti iniziative finanziarie, normative e di promozione, a sostegno della birra made in Tuscany. Buone notizie che non mancheranno di ravvivare ulteriormente un settore regionale che negli ultimi anni, pandemia permettendo, è stato culturalmente rilevante per tutto il movimento birrario italiano e che attraverso le produzioni birrarie toscane è stato in grado di portare a casa molti premi importanti. La strada è tracciata, ora non ci resta che percorrerla.
Davide Cappannari