Pisa Sporting Club venerdì 01 agosto 2025 ore 09:30
Bufera sul gruppo Vitali, ex sponsor del Pisa

Accuse di bancarotta ai fratelli Vitali, 50 milioni sequestrati. Nel 2019-20 il gruppo fu back sponsor della maglia nerazzurra
PISA — Il nome del gruppo Vitali torna alla ribalta, ma stavolta non per cantieri o progetti infrastrutturali. A scatenare l’attenzione è l’inchiesta per bancarotta fraudolenta che ha portato la Procura al sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di 50 milioni di euro. Al centro dell’indagine ci sono i fratelli Massimo e Cristian Vitali, volti noti anche a Pisa per aver sponsorizzato il Pisa Sporting Club nella stagione 2019-2020, con il logo dell’azienda presente sul retro delle maglie. La vicenda, comunque sia, non ha niente a che vedere col Pisa Sporting Club.
L’indagine ruota attorno al fallimento della società Vita srl, liquidata nel 2022 con un passivo di oltre 10 milioni. Secondo gli inquirenti, al vertice dell’azienda era stato formalmente posto un 88enne affetto da Alzheimer e altre patologie, ritenuto una “testa di legno” usata per coprire le reali operazioni gestionali condotte dai due imprenditori. L’accusa sostiene che l’attivo della società sia stato trasferito, tramite una scissione, verso un’altra società del gruppo, la Expand srl, lasciando alla fallita solo i debiti.
A queste operazioni si aggiungono spese aziendali finite sotto la lente della Guardia di Finanza: tra il 2015 e il 2017, oltre 37 mila euro sarebbero stati utilizzati per vacanze, ristoranti e spese mediche. Nel 2020, 15 mila euro avrebbero coperto l’acconto per un SUV destinato all’ex parlamentare Simone Crolla, estraneo all’inchiesta ma creditore della società per il suo ruolo nel consiglio d’amministrazione.
Il gruppo Vitali, attivo in tutta Italia, ha recentemente chiuso il primo semestre 2025 con un fatturato pari all’intero anno precedente e un portafoglio ordini che supera i 4 miliardi di euro. L’impatto dell’inchiesta sul futuro dell’azienda resta da valutare, ma intanto le quote societarie sono state affidate a un amministratore giudiziario.
Gli imprenditori si sono difesi tramite l’avvocato Filippo Dinacci, parlando di un “mero equivoco processuale” e assicurando che “tutti i creditori sono stati soddisfatti”. I fratelli Vitali hanno diffuso una nota laconica: “Prendiamo atto con sorpresa e confermiamo la nostra estraneità dalla vicenda. Siamo certi che la questione sarà risolta al più presto”.
Michele Bufalino
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