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Attualità mercoledì 18 febbraio 2015 ore 19:46
La burocrazia blocca la filiera dell'olio vegetale

Secondo la Cia Toscana una filiera dell’olio vegetale ad uso energetico in Toscana è possibile, ma è la burocrazia il problema
SANTA LUCE — Una
filiera dell’olio vegetale ad uso energetico in Toscana è
possibile, ma la burocrazia la blocca. E’ questo in sintesi quanto
è emerso nella due giorni di eventi pubblici che ha concluso le
attività del progetto C.O.V.A. , una sperimentazione durata quasi
due anni, nell’ambito della Misura 124 del programma di sviluppo
rurale 2007-2013 della Regione Toscana e comunicato dalla Cia
Toscana.
Al
convegno conclusivo del progetto, che si è svolto a Pieve Santa Luce, Davide
Pagliai, presidente
del Consorzio Strizzaisemi e promotore del progetto ne ha illustrato gli
obiettivi
ed ha fatto un bilancio delle attività. "Il
motivo per cui ci siamo aggregati è riportare valore aggiunto alla
materia prima conferita dai soci
– ha detto Pagliai - nel settore energetico ci
piacerebbe arrivare a chiudere tutta la filiera, ad esempio divenendo
operatori energetici o rifornendo i soci con il combustibile
prodotto, come in Austria". "Il progetto dimostra che, tecnicamente ed
economicamente, questo è possibile - ha aggiunto - purtroppo gli ostacoli
principali vengono dalla burocrazia, pensata per le grandi industrie
ed ingestibile ai nostri livelli. Speriamo che in futuro si possa
andare verso una radicale semplificazione del settore".
Il
direttore
del CREAR Francesco Martelli e i ricercatori Marco Buffi e Ilaria
Marsili Libelli, hanno
illustrato
i risultati
tecnico-scientifici del progetto. In particolare sono stati descritti
l’impianto di spremitura a freddo realizzato ed il processo
sperimentato per ottenere un prodotto di qualità.
Nel pomeriggio la visita all’impianto
di spremitura, illustrato ai partecipanti da
parte dei tecnici
del Consorzio e del CREAR.
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