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domenica 28 dicembre 2025

RACCOLTE & PAESAGGI — il Blog di Marco Celati

Marco Celati

MARCO CELATI vive e lavora in Valdera. Ama scrivere e dipingere e si definisce così: “Non sono un poeta, ma solo uno che scrive poesie. Non sono nemmeno uno scrittore, ma solo uno che scrive”.

Ad Astra

di Marco Celati - domenica 28 dicembre 2025 ore 08:00

Manoscritto trovato a Basovizza

«Nella notte vola il mio cuore, il buio l’avvolge fin qua, nel silenzio della Specola, sopra questo monte che si affaccia sul golfo, e questo porto che ad altri accende i suoi lumi. Fuori infuria la Bora, e le stelle e la Luna rischiarano il mondo. Il Carro dell’Orsa e la brillante Polare orientano ancora i marinai lungo le rotte del Nord e Aldebaran antelucana annuncia alla Terra il mattino. Lontano, seguono le loro orbite Giove, Urano e Nettuno gassosi e Saturno, circondato di anelli e satelliti con il possente Titano. Più vicini a noi orbitano Venere mattutina, il ferroso Marte e Mercurio retrogrado. Da una vita li osservo i pianeti e le stelle che ci appaiono fisse, per interpretarne il cammino. Perché tutto varia e si muove nella galassia. Retrogradi siamo noi e stelle e pianeti della fortuna sono destinati a sorgere e spirare nell’Universo, nato da uno scoppio, che con uno scoppio avrà fine. E sarà un nuovo inizio.

In gioventù sono stata un’atleta, poi sono venuta qui a sbrogliare nebulose e calcolare l’età delle stelle. All’epoca per una donna era più di una rivoluzione copernicana. Non sono credente. Dio non ho mai avuto il piacere di incontrarlo nel firmamento che ho potuto osservare e credo che non esista, che si possa fare anche senza religioni e precetti e nella scienza ritrovare noi stessi, la morale, l’amore, le ragioni ed i torti del mondo. O forse il Dio umano e inesistente è questo infinito in cui siamo immersi: materia e antimateria, buchi neri e ammassi stellari. Sistemi solari, forse altra vita lontanissima e diversa da noi. Comunista, ciclista, vegetariana e radicale, ho amato la vita e l’amo ancora. Non ho voluto avere figli, non ero portata. I miei figli sono gli amici animali, i gatti del focolare, gli allievi e gli astri del cielo. Ma ho scritto libri per bambini e ragazzi.

I corpi celesti hanno nomi diversi, altisonanti, evocativi, mitologici, a volte buffi, spesso sono numeri, difficili da ricordare. Alcuni portano più semplicemente il nome di scopritori o di luoghi. C’è perfino una stellina, un asteroide in verità, che si chiama Pontremoli, un paese della Lunigiana, nell’amata Toscana. Una spilla lo ricorda, me la dette un Sindaco del tempo che fu Ministro e si occupava di velocità. Forse qualcosa dedicheranno anche me, "la signora delle stelle"; non che m’importi.

Oggi il mondo guastato ci scivola addosso e questo affanno è il respiro malato delle cose. Nella notte che accade, su questo pianeta opaco ed azzurro, avrà riposo il mio cuore, finalmente sarà in quiete. Brucia vita in allegria, esplodi sole e spegniti fiamma, lascia al loro destino le comete, le cose e le speci mortali, mortali come le stelle cadenti o già spente che ancora si accendono per noi. Sorridi, non turbarti mio cuore: quello che vive, muore.

Ma questa notte all’Osservatorio mi aspettano sogni e ricordi. Non so più cosa è stato e cosa no e non c’è inferno o paradiso, né niente che possiamo volere o chiedere agli oroscopi bugiardi. L’astronomia è una scienza, l’astrologia una sciocchezza per gli illusi. I bischeri, per dirla alla fiorentina. Gli astri non si curano di noi, né ci curano pietre o pianeti e la Terra di noi è infastidita. Non si divinano i destini. Del resto la probabilità non esiste, è un calcolo che non si può fare, come per la vita e il caso. Esistono la conoscenza e la ragione.

Vieni notte, succedi al giorno, ti temo e ti prego, donaci il sonno, fintanto che continua a girare il nostro tempo che per santi e scienziati forse neanche esiste. È solo una transizione, un passaggio, una piega dello spazio per effetto di gravità, un’onda che, increspandosi, si contrae e si dilata. Dalle stelle veniamo e ora vorrei tornare, confondermi e rinascere nel cosmo. Anche se sembra che il tempo non lasci alternative, quello che muore, vive».

Questa lettera scritta a manoè stata rinvenuta per caso dallarchivista della Specola in un cassetto della scrivania dellOsservatorio. Nessuna firma e nessuna traccia dellastrofisica che la scrisse. Un giorno scomparve. Soltanto la sua bici da corsa fu ritrovata. Se nera andata. Dopo aver vissuto a lungo, era tornata da dove veniva e forse adesso era dove voleva essere, con le costellazioni e i pianeti. E le comete della Fascia di Kuiper o della Nube di Oort che con i loro presagi attraversano le nottie ci vorranno centinaia o migliaia di anni per il loro ritorno. In fondo alla lettera, con grafia più incerta, una nota aggiunta, misteriosa e apparentemente incoerente, quasi impercettibile come una particella elementare: «Non vedremo l’ombra degli alberi che piantiamo, ma altri dopo di noi ne godranno. Per aspera ad astra».

Marco Celati

Basovizza, Dicembre 2025

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P.S. Chiedo scusa a Margherita Hack, ovunque ella sia, per queste bischerate che ho scritto. È colpa mia.

P.P.S. Auguri di buone feste a lettori e redazione.

Marco Celati

Articoli dal Blog “Raccolte & Paesaggi” di Marco Celati