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Cronaca domenica 13 luglio 2014 ore 13:50

Circa 100 sacchi di rifiuti a San Rossore

Li hanno raccolti i ragazzi che hanno partecipato alla quarta sessione della prima stagione di volontariato del Parco. Tante le attività



VECCHIANO — Due settimane per pulire gli arenili, monitorare l'ambiente, presidiare il territorio, sensibilizzare i visitatori e sistemare i sentieri.

Di questo e di altro, si sono occupati una decina di ragazzi e ragazze che hanno partecipato, tra la fine di giugno e l’inizio di luglio, alla quarta sessione della prima stagione di volontariato organizzata direttamente dall'Ente Parco.

Nelle due settimane a loro disposizione, giovani provenienti da tutta Italia hanno dato un contributo diretto alle varie attività organizzate all’interno di tutta l’area protetta, concentrandosi in particolare sulla sua area settentrionale. 

Organizzata in due tratti di costa a sud del Gombo, antistanti Lama Galera, nella Riserva Naturale Lame di Fuori, la pulizia della spiaggia di San Rossore ha visto, per la prima delle due giornate, aggregarsi ai volontari anche i giovani del servizio civile e una dozzina di profughi del Mali ospitati nelle strutture in gestione alla Società della salute a Piaggerta: in sette ore di lavoro sono stati riempiti circa 100 sacchi con rifiuti di ogni genere, distinti tra “multimateriale” e “indifferenziato”, oltre a circa 15 bombole di gas, 8 ruote d’auto, un frigorifero, circa 50 taniche di benzina, diversi paraurti d’auto. 

La società Geofor ha recuperato il materiale il giorno dopo, stoccandolo nei propri centri. Nel corso della seconda iniziativa, luogo dell’intervento è stata l’area a sud della foce del Fiume Morto Nuovo, dove nell’intera giornata sono stati raccolti circa 25 sacchi di immondizia, anche in questo caso correttamente differenziati.

Il gruppo di volontari è stato invece diviso in due pattuglie per lo svolgimento di attività di monitoraggio ambientale lungo il litorale tra Marina di Vecchiano e Torre del Lago: per supportare i lavori promossi dall’Ente Parco per la rimozione delle specie vegetali aliene invasive sul tratto di costa più a nord dell’area protetta e finalizzati a garantire una migliore tutela delle dune litoranee, nell’arco di un giorno e mezzo sono stati rilevati i dati Gps delle piante esotiche infestanti Yucca gloriosa e Amorpha fruticosa e dei danni strutturali ai percorsi realizzati grazie al Progetto Life Natura Dunetosca, già oggetto di interventi di manutenzione verso la fine del 2013.

Nei fine settimana, i volontari sono stati divisi in tre gruppi, disposti a rotazione in diverse postazioni: nella Tenuta di San Rossore hanno svolto attività di vigilanza nella zona di libera fruizione da parte del pubblico, consegnando ai visitatori cartine della ex tenuta presidenziale e fornendo informazioni sulla nuova sentieristica e sui servizi turistici disponibili. Sui due tratti del litorale tra Marina di Vecchiano e Viareggio, è stata svolta attività d’informazione e sensibilizzazione diretta al pubblico e ai bagnanti, con l’invito ad usufruire delle apposite passerelle per non calpestare le dune all’interno delle riserve naturali presenti lungo la costa, e la consegna di posacenere da spiaggia.

A chiudere il quadro delle attività svolte, momenti all’insegna delle tipiche attività che si svolgono in un’area protetta, come la collocazione di un cartello realizzato dai volontari per segnalare l’imbocco del sentiero 4 Rossore – denominato “Vie dei Cotoni” – all’interno della Tenuta di San, un momento dedicato alla conoscenza della Riserva naturale del Chiarone sul Massaciuccoli, la partecipazione all’inanellamento di gruccioni sotto la supervisione di Riccardo Gambogi, il monitoraggio e lo studio dell’efficacia degli shelter messi negli anni passati a protezione di piccole piante di leccio e di farnia – e in alcuni casi la loro rimozione – e altri interventi di pulizia.

Le attività di volontariato svolte nel Parco naturale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli stanno dimostrando di avere un ruolo importante per le attività condotte suo ente gestore nella Tenuta di San Rossore e nelle restanti porzioni dell’area protetta: sono molti infatti i cittadini sensibili ai temi della conservazione della natura, anche provenienti da altre parti d’Italia o d’Europa, che possono dare un contributo significativo.


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