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Attualità giovedì 20 febbraio 2025 ore 09:30

​Lavoratori Ikea in agitazione, sciopero a Pisa

La Filcams Cgil annuncia, "Serve intesa dignitosa per i diritti dei dipendenti". La replica di Ikea, "nessun peggioramento”



PISA — Tensione tra i lavoratori Ikea e l’azienda, anche a Pisa. La Filcams Cgil ha proclamato lo stato di agitazione e ha indetto un primo pacchetto di scioperi a livello nazionale e territoriale per protestare contro lo stallo nella trattativa per il rinnovo del contratto integrativo aziendale. La mobilitazione toccherà anche il punto vendita di Pisa, con un’ora di sciopero a fine turno nella giornata di sabato 1° Marzo.

"La nostra è una prima risposta alla chiusura al dialogo da parte aziendale", ha dichiarato la Filcams Cgil di Pisa. Dopo oltre un anno e mezzo di trattative, il sindacato denuncia il mancato ascolto delle richieste dei lavoratori e alcune proposte aziendali considerate "inaccettabili", come il mancato riconoscimento delle maggiorazioni per i nuovi assunti, un sistema derogatorio sulle professionalità, la cancellazione della 'malattia statistica' e l’obbligatorietà del lavoro festivo.

Nonostante Ikea si definisca un’azienda "democratica e inclusiva", per il sindacato i suoi comportamenti dimostrerebbero il contrario: "I diritti dei lavoratori vengono messi in discussione e le relazioni territoriali sono ridotte al minimo", ha proseguito la nota della Filcams Cgil. Particolare preoccupazione desta l’apertura di nuovi punti vendita di prossimità, dove secondo il sindacato sarebbe impedita l’agibilità delle rappresentanze sindacali.

"Sarà nostra cura valutare tutte le azioni opportune per modificare le scelte aziendali a tutela dei diritti di tutti i dipendenti Ikea", ha concluso la Filcams Cgil di Pisa.

Ikea ha deciso di intervenire sulla vertenza in corso riguardante il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale, con una nota ufficiale inviata alla redazione nella quale chiarisce la propria posizione e i contenuti della trattativa con i sindacati, attualmente interrotta.

"Ikea conferma che, purtroppo, le negoziazioni relative al rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale si sono interrotte dopo una lunga e importante trattativa, avendo appreso che le organizzazioni sindacali hanno ritenuto non soddisfacente la proposta aziendale presentata", ha commentato l'azienda.

“Pur nel rispetto delle decisioni dei sindacati, siamo dispiaciuti dell’esito riscontrato – hanno proseguito da Ikea – in quanto l’impegno dell’azienda era volto a migliorare ulteriormente le condizioni economiche già riconosciute a tutti i co-worker dall’attuale Contratto Integrativo, con interventi sia sul versante del welfare che delle maggiorazioni, in Ikea già ampiamente migliorative rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale”.

Secondo l’azienda, la proposta presentata durante il confronto prevedeva l’incremento delle maggiorazioni per il lavoro domenicale e festivo e la creazione di un premio uguale e inclusivo accessibile a tutti i dipendenti, con un significativo aumento degli importi. “Ad esempio, per un addetto vendita full time l’importo del premio avrebbe superato i 2.000 euro lordi”, hanno specificato da Ikea. Tra le misure proposte ci sarebbero stati anche maggiori investimenti in formazione per accrescere le competenze specialistiche dei lavoratori, l’introduzione di un importo annuale da spendere su una piattaforma welfare e ulteriori benefit innovativi, come il supporto ai co-worker che accedono a percorsi di procreazione medicalmente assistita o a quelli che intraprendono un percorso di transizione di genere.

Dal colosso svedese hanno precisato inoltre che non è stato proposto alcun peggioramento rispetto all’attuale Contratto Integrativo: “Ribadiamo di non aver proposto alcun arretramento e confermiamo che continueremo ad applicare il Contratto Integrativo vigente e tutti i benefici in esso previsti”.

Infine, un passaggio anche sui nuovi punti vendita di prossimità, i cosiddetti formati Paop, al centro di alcune critiche sindacali: “Si tratta di formati innovativi che consentono di essere più vicini alle esigenze dei clienti. Precisiamo che all’interno degli stessi tutti i diritti sindacali previsti dalla normativa vigente sono garantiti”.

Michele Bufalino
© Riproduzione riservata


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