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Politica mercoledì 12 marzo 2025 ore 10:30

Nuova base militare, "no a proposta di legge"

Potere al Popolo attacca Fratelli d’Italia, “Norma per escludere gli enti locali e coprire il Pd sulla base di San Rossore”



PISA — La proposta di legge presentata da Fratelli d’Italia alla Camera per attribuire allo Stato la competenza esclusiva sulla costruzione e l’adeguamento dei siti militari ha acceso il dibattito politico locale. A puntare il dito contro la norma è Potere al Popolo, che vede in questo provvedimento un tentativo di escludere le Regioni da qualsiasi margine decisionale, ma soprattutto di svincolare il Partito Democratico da ogni responsabilità sulla nuova base militare prevista nell’area del CISAM, nel Parco di San Rossore.

“La Regione Toscana, guidata dal PD, è stata tra i principali promotori della nuova base già con il governo Draghi e l’allora ministro Guerini – ha sottolineato Potere al Popolo – e il presidente dell’Ente Parco, Lorenzo Bani, ha proposto personalmente il progetto negli spazi dell’ex centro militare. Più che una legge per frenare possibili veti ambientali, questa norma serve a costruire un alibi per il Pd, che potrà dichiararsi privo di potere decisionale sulla questione”.

Le proteste contro la nuova base militare si sono intensificate negli ultimi mesi, culminando nel presidio sotto la Regione Toscana del 17 Dicembre, organizzato dal Movimento No Base e dai comitati locali. “Abbiamo chiesto il blocco dei lavori, le dimissioni di Bani e la trasparenza sui documenti relativi alla costruzione del primo lotto – hanno ricordato gli attivisti – ma dalla giunta regionale è arrivata una chiusura totale, segno di un accordo bipartisan con il governo nazionale”.

L’accusa di Potere al Popolo si estende oltre i confini locali, denunciando il sostegno trasversale di centrodestra e centrosinistra al piano di riarmo europeo da 800 miliardi di euro e alla creazione di un esercito comune. “Ci opponiamo a qualsiasi nuova base militare e a qualsiasi strategia di militarizzazione del territorio – hanno ribadito gli attivisti – per questo rilanciamo la mobilitazione in vista della manifestazione nazionale del 15 Marzo a Roma, in Piazza Barberini”.


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