Attualità mercoledì 02 ottobre 2024 ore 15:26
Bruni (Pd), "contrari alla cittadella militare"
Continua la battaglia politica sulla nuova base militare. Il consigliere comunale del Pd Enrico Bruni ribadisce i motivi del no
PISA — “In consiglio siamo tornati a parlare della base che il Governo vorrebbe costruire all’interno del Parco di San Rossore", inizia così l'intervento del consigliere dem Enrico Bruni che elenca le motivazioni della sua contrarietà al progetto.
"La destra -dice - continua ad ignorare mesi e mesi di mobilitazione portati avanti dalla cittadinanza, movimenti studenteschi e ambientalisti e tante realtà associative. Qualcuno parla di 'ecorinascita', noi pensiamo che quel progetto sia un 'ecocidio', come l’hanno definito undici associazioni ambientaliste in un appello inviato agli attori istituzionali coinvolti. L’ultimo progetto presentato dal Ministero prevede, infatti, l’abbattimento di più di 10mila alberi, per giunta in un’area protetta. Questo stravolgimento non può essere banalizzato come fa la maggioranza di centrodestra con frasi di circostanza, assolutamente provocatorie, come 'tanto ne pianteremo altri' ”.
Dal Pd chiedono al sindaco Conti e al presidente del Parco Bani di fare chiarezza, "davanti a un progetto - ribadisce Bruni - che nel frattempo è lievitato nei costi sia economici che ambientali, ma che intanto continua ad essere nascosto alla cittadinanza. Come esponente del Partito democratico non posso non evidenziare che in questa vicenda, anche il mio partito ha avuto delle responsabilità, sostenendo un primo progetto, allora di 190 milioni durante il governo Draghi, di costruzione della base sul nostro territorio. D’altra parte non posso non apprezzare il percorso fatto in questi mesi, che ha permesso al Pd di non restare fermo a quella fase. Sia durante la campagna elettorale come coalizione di centrosinistra, sia successivamente, il Pd ha fin da subito sostenuto una posizione di contrarietà alla realizzazione della cittadella militare, divenuta sempre di più un progetto di cementificazione selvaggio all’interno del parco. Nessuno, quindi, oggi parla di “base sostenibile”, il fulcro della vicenda è ed è da sempre stato il Parco e la salvaguardia dell’ecosistema di cui il Parco è baricentro".
E poi i dubbi sull'opportunità del progetto. "Ci chiediamo, infatti, quale sia la logica - aggiunge il consigliere - che guida il Ministero nell’individuare il nostro Comune per la realizzazione di un centro di tale portata. In un territorio, come quello pisano, che già ospita diverse infrastrutture del settore della difesa, nonché, è bene ricordarlo, una imponente base statunitense come quella di Camp Darby, tutto questo in un contesto storico preoccupante. Questo evidente squilibrio tra strutture militari e quelle civili, dovrebbe portare a riconsiderare ipotesi di ulteriori installazioni. Il progetto passato a 520 milioni di euro non è altro che una sottrazione di risorse alla collettività che devono essere utilizzate per temi più importanti come la sanità, la scuola, la salvaguardia del territorio. Né lo stanziamento per la bonifica dell’ex area Cisam può diventare moneta di scambio per la realizzazione della Base, la salute dei cittadini non può essere posta sotto ricatto. Così come siamo ben consapevoli dell’esigenza di destinare una parte di quelle risorse per la rigenerazione del borgo, che i cittadini di Coltano attendono da troppi anni”.
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