
I vigili del fuoco rimuovono una bandiera della Palestina dal monumento a Emanuele Filiberto (ma poi decidono di sventolarla).

Politica giovedì 29 maggio 2025 ore 06:30
Caserma Artale, un affare da 6,5 milioni

La denuncia di Diritti in Comune: “Speculazione immobiliare con il beneplacito del Comune. Nessuna tutela dell’interesse pubblico”
PISA — Sei milioni e mezzo di euro per una ex caserma rivenduta a scopo privato. È questa, secondo Diritti in Comune, la sintesi di quanto avvenuto con l’ex Caserma Artale, nel cuore di Pisa. A lanciare l’allarme è Ciccio Auletta, che ha parlato senza mezzi termini di “speculazione immobiliare da manuale”, accusando l’amministrazione guidata da Michele Conti di non aver tutelato l’interesse pubblico.
La vicenda ruota attorno all’acquisto dell’area da parte della società fiorentina San Ranieri Srl, controllata da AD Casa, per un importo iniziale di 3,95 milioni. Dopo l’approvazione del Piano di recupero, l’area è stata ceduta per 6,55 milioni a due società collegate al gruppo Reci di Torino, specializzato in residenze per studenti. Un’operazione, dice Auletta, che “ha avuto come unico obiettivo quello di realizzare un profitto, senza alcuna volontà reale di riqualificare lo spazio”.
Secondo Diritti in Comune, l’arrivo di nuovi studentati con affitti elevati non farà che peggiorare la già critica situazione abitativa pisana, con un aumento dei canoni sia per studenti che per residenti. “Mentre la città avrebbe bisogno di spazi pubblici e accessibili – ha dichiarato ancora Auletta – si completa la svendita di un patrimonio collettivo a beneficio del mercato immobiliare”.
La vicenda ha radici lontane. Dieci anni fa, la proposta alternativa del gruppo politico prevedeva un utilizzo pubblico dell’area, ma venne respinta. “Oggi – ha concluso Auletta – il centrodestra celebra come un successo ciò che è in realtà l’ennesima rinuncia alla città pubblica. Con Degentrify Pisa abbiamo dimostrato che un’altra via era possibile”.
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